Dentista sbaglia le cure: deve risarcire quasi 50 mila euro

Non solo non optò per il trattamento che avrebbe potuto risolvere il problema della sua malocclusione dentale, ma le fece anche spendere un sacco di soldi per una protesi rivelatasi inutile

UDINE. Non solo non optò per il trattamento che avrebbe potuto risolvere il problema della sua malocclusione dentale, ma le fece anche spendere un sacco di soldi per una protesi rivelatasi inutile.

Ecco perchè, a distanza di dieci anni, il tribunale ha condannato il dentista Vincenzo Salemi, con studio in città, a risarcire a una sua ex paziente il danno causatole, per un totale di circa 35 mila euro, oltre alle spese di lite e legali, per quasi ulteriori 15 mila euro. Soldi di cui dovrà comunque farsi carico la Società cattolica di assicurazione a sua volta chiamata in causa dal professionista.

La sentenza è stata emessa dal giudice civile Alessia Bisceglia, che ha ritenuto fondata la domanda della paziente, rappresentata dall’avvocato Tazio de Gregori, e, recepite le valutazioni del consulente tecnico, ha calcolato nel 2-3% il danno biologico permantente causatole.

Alla donna, che all’epoca aveva 35 anni, è stata in particolare riconosciuta la liquidazione della somma necessaria per rifare 12 corone protesiche (11.400 euro) e i due rinnovi che, data l’età, dovrà affrontare.

La vicenda risale al 2006, quando la paziente si rivolse a lui per una malocclusione. Salemi decise di trattarla limando tutti i denti dell’arcata superiore e inserendo una protesi fissa provvisoria. Il problema, tuttavia, non fu risolto e lei cessò di presentarsi.

Da qui, le argomentazioni del difensore, avvocato Nicola De Stefano, di Pordenone, che ha attribuito la causa dei danni alla preesistenza di una situazione compromessa e all’interruzione delle cure. Entrambe ragioni respinte dal giudice. Il medico «accettò di svolgere l’incarico, conoscendo la situazione in cui versava – si legge in sentenza – e l’interruzione fu giustificata dal venir meno dell’imprescindibile rapporto di fiducia tra le parti». (l.d.f.)

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto