Diagnosi tardiva i tre medici assolti da pm e gup

PALMANOVA. Ci sono voluti cinque lunghi anni, ma alla fine la sentenza ha premiato l’attesa: assoluzione per tutti con la formula “perchè il fatto non sussiste”. Proprio come aveva chiesto anche il pm, Maria Caterina Pace, nelle conclusioni della requisitoria. Si è chiusa così, ieri, davanti al gup del tribunale di Udine, Roberto Venditti, la vicenda che aveva visto i medici Paolo Cencin , 47 anni, di Reana del Rojale, Giovanbattista Gallina, 39, di Pasian di Prato, e Salvatore Lillo Tambè, 41, di Gemona, finire accusati di concorso in omicidio colposo, in relazione al decesso di Ivo Zuccolo, avvenuto il 23 agosto 2008, all’età di 88 anni, per insufficienza respiratoria acuta associata a scompenso cardiocircolatorio acuto.
L’inchiesta, avviata dal sostituto procuratore Matteo Tripani, ruotava attorno all’ipotesi di un collegamento tra la morte del paziente e il presunto ritardo contestato ai tre imputati nella diagnosi della frattura femorale riportata dall’anziano alcuni giorni prima e le complicanze insorte nella fase post-operatoria. In particolare, a Cencin, chiamato in causa in quanto medico del Pronto soccorso dell’ospedale di Cividale, era stato contestato di avere omesso la diagnosi della frattura o, comunque, di disporre gli opportuni approfondimenti diagnostici. Per Tambè, che all’epoca era medico specializzando in tirocinio al reparto di Ortopedia dell’ospedale di Palmanova, a quell’accusa si aggiungeva quella di aver effettuato visita specialistica e aver redatto e sottoscritto il certificato medico, senza la supervisione di uno strutturato. Ossia di Gallina, il medico indicato come suo referente e che, in quel momento, si era dovuto allontanare per un’urgenza in sala operatoria.
Determinante, ai fini della sentenza, l’esito della perizia medico legale, al cui espletamento era stata condizionata la celebrazione del processo con rito abbreviato. Come evidenziato anche dal pm, è stato proprio il lavoro svolto dal dottor Roberto Valentini, cui il gup aveva affidato l’incarico, a evidenziare l’insussistenza di qualsivoglia profilo penale in capo ai tre imputati. Dubbi in tal senso erano comunque già emersi in fase d’indagine preliminare dagli accertamenti svolti dai due consulenti tecnici del pm. Grande soddisfazione per l’assoluzione con la formula più ampia, benchè a cinque anni di distanza dai fatti, è stata espressa dai difensori, gli avvocati Tiziana Odorico (per Cencin), Davide Agosto (per Gallina) e Virio Nuzzolese (per lo stesso gallina e Tambè).
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