Dieci anni fa chiudeva la fabbrica “Maruzzella”, ora la sede è abbandonata

Nel 2009 la “Mazzola” chiuse la produzione di scatole di tonno. Gli ex operai: «Sogniamo di vedere lo stabilimento riprendere vita»

MARANO. Un ferita ancora aperta. Il 31 luglio di dieci anni fa, chiudeva la fabbrica del tonno Maruzzella della Igino Mazzola e Marano Lagunare e il Friuli Venezia Giulia perdevano per sempre lo storico marchio. Triste anniversario per la cittadina lagunare che a dieci anni di distanza non ha ancora metabolizzato quella chiusura e che ancora non sa quale futuro attende lo stabilimento ubicato nel cuore di Marano.

Come ricorda Giovanni a nome di alcuni ex dipendenti, alle 17.30 del 31 luglio 2009 le campane della Torre Millenaria suonarono a lutto per sancire la fine della produzione del tonno a Marano.



«Non c’è giorno, per quanti come me hanno lavorato all’interno della “fabbrica del tonno Maruzzella”, che non parliamo e non ricordiamo coloro che con il loro lavoro hanno fatto grande l’azienda e che oggi non ci sono più. Nel 2018 la Maruzzella ha festeggiato a Genova i 100 anni di vita: peccato non averli festeggiati anche a Marano (dove è stata presente per moltissimi anni) con le donne e gli uomini che hanno lavorato: lo meritavano. Veder riprendere vita alla fabbrica sappiamo che è un’utopia, ma chissà in futuro,,,».

La Igino Mazzola di Genova aveva acquisito nel 1938 la piccola fabbrica di conserve alimentari “G. De Pangher & C.” di Marano Lagunare, costruita nel 1900 sulle mura dell’antica Fortezza, per lavorare sardine sotto olio, filetti di sardoni e qualche specialità a base di sardine.

La fabbrica ha iniziato a lavorare il tonno pescato nell’Adriatico chiamandolo “Maruzzella” dal nome della famosa canzone napoletana. La Mazzola allestì anche una flotta peschereccia che arrivò a contare ben 18 barche da pesca attrezzate con lampare (saccaleve). Ogni peschereccio era riconoscibile da un numero, “la 9” o “Igma” (iniziali di Igino Mazzola).

Fino a metà anni Ottanta lo stabilimento di Marano esportava in tutto il mondo, diventando di fatto la più grande fabbrica d’Europa nella produzione di tonno in scatola dove si lavoravano 700 quintali di tonno al giorno occupando circa 500 addetti. Poi il declino e la chiusura.

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