Difensore civico con la scuola: «Bimbi no vax fuori dall’aula»
UDINE. Richiesta inedita al difensore civico regionale Arrigo De Pauli. Suonata da poco la prima campanella del nuovo anno scolastico, l’ex magistrato di Cassazione – chiamato dalla giunta di Massimiliano Fedriga a coprire per un quinquennio il ruolo del difensore civico – ha ricevuto una richiesta d’intervento da parte di una mamma che si è vista negare l’ingresso all’asilo della figlia non vaccinata. Meglio, non ancora vaccinata.
La donna aveva infatti prenotato la profilassi della piccola e forte della prenotazione riteneva d’aver diritto a vedere la figlia ammessa all’asilo diversamente dal dirigente scolastico che invece l’ingresso il primo giorno di scuola l’aveva negato.
Sulla querelle il difensore civico si è espresso a favore dell’istituto. «Riteniamo corretto l’atteggiamento de dirigente che non ha ammesso la bambina – ha detto ieri De Pauli –: l’avere una prenotazione non significa infatti che il vaccino sia stato effettuato». La situazione si è già risolta. E per il meglio.
«La vaccinazione era fissata per il primo di ottobre – ancora il difensore civico –, ma si sa che i bambini vanno a scuola prima e la prenotazione del vaccino come detto non basta. Grazie alla disponibilità dell’Azienda sanitaria l’appuntamento è stato anticipato a oggi (ieri, ndr) e quindi possiamo considerare il caso risolto». La piccola, con il libretto delle vaccinazioni finalmente in regola, potrà quindi frequentare normalmente l’asilo.
Per De Pauli si tratta del primo caso attinente i vaccini, uno dei tanti se invece si allarga il raggio alla sanità. Sui 50 trattati dalla sua investitura a oggi, vale a dire negli ultimi 5 mesi, circa 20 riguardano la sfera della salute. Anche quest’anno i casi di bambini non vaccinati lasciati fuori dalle aule scolastiche sono stati numerosi. Non tanto in Friuli Venezia Giulia, quanto a livello nazionale.
Alcuni particolarmente eclatanti come nel caso della mamma di Ivrea (Torino) che vistasi rifiutare l’ingresso all’asilo per le due figlie gemelle di tre anni ha deciso di fare lo sciopero della fame.
Secondo la donna, rimasta per un giorno intero nel giardino della scuola in segno di protesta, alle figlie mancano solo alcune profilassi, a suo giudizio facoltative, come quella contro il morbillo. Vaccinazioni per le quali la mamma piemontese ha presentato istanza all’Asl chiedendo di mettersi in regola, atto in forza del quale ritiene d’aver diritto all’ingresso a scuola per le due figlie.
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