Diga di Ravedis, balneazione pericolosa

Montereale, bagni non esplicitamente vietati, ma cartelli avvisano di possibili piene improvvise

MONTEREALE VALCELLINA. Nessun cartello vieta esplicitamente la balneazione sulla grande briglia del bacino di scarico, sotto la diga di Ravedis. Transitando sul vecchio ponte che collega la sponda destra del Cellina, quella di Montereale con l’altra riva verso Maniago, si notano soprattutto giovani stesi al sole o che fanno il bagno sull’invaso, cercando refrigerio dalla calura estiva.

Segnali espliciti mettono in guardia dalle piene improvvise «anche per manovre su opere idrauliche», il riferimento è all’apertura degli scarichi della diga a monte. Un altro segnale esprime il «severo divieto di oltrepassare il limite» della briglia in calcestruzzo, limite che tutti ignorano per fare il bagno. Con le bombolette spray, a fianco di quel segnale dalla mano barrata, qualcuno ha ritenuto di disegnare anche due tibie incrociate.

Il greto del Cellina, in località Ravedis, è stato da sempre la spiaggia dei monterealini e degli amanti della natura di tutti i centri limitrofi. Prima che iniziasse la costruzione della diga, a metà degli anni Ottanta, il paesaggio incantevole invitava soprattutto i giovani a prendere il sole e fare il bagno. Sul greto esistevano anche buche profonde trasformate in altrettante piscine, ahimè, a volte risultate fatali a giovanissimi bagnanti colti da congestione.

Antonio De Biasio, poeta di Montereale, proprio in coincidenza con la costruzione della diga, nel 1985 ha dedicato i suoi versi di “Cla(p)s contro la not” a quel posto incantevole, scomparso sotto le colate di cemento e a quei suoi coetanei che si erano buttati nel fiume senza riemergere. A coloro che, ormai da anni, prendono il sole e fanno il bagno, usando la briglia, sottostante la diga e il ponte di Ravedis, non è mai successo nulla e si spera che tutti possano sempre divertirsi così.

D’altronde nessun divieto di balneazione è stato posizionato e, quei due cartelli, uno che mette in guardia dalle piene improvvise sotto il segnale di località Montereale Valcellina, l’altro sulla parete in calcestruzzo della briglia che vieterebbe l’accesso ai bagnanti, pongono, proprietari e gestori della diga di Ravedis al riparo da ogni eventuale responsabilità, anche se è tutto da dimostrare che, in quel posto, si possa continuare tranquillamente a fare il bagno.

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