Diga di Ravedis, costi e rischi sotto la lente di M5s e Acqua
MONTEREALE VALCELLINA. Un’interrogazione sulla diga di Ravedis dopo che in Regione sono stati confermati nero su bianco i danni provocati all’ecosistema dal nuovo bacino. Il Movimento 5 stelle in consiglio regionale sta lavorando a un atto ispettivo sullo sbarramento di Montereale e sugli aspetti negativi per l’ambiente.
L’esponente grillina Ilaria Dal Zovo ha chiesto la collaborazione della onlus Acqua per chiarire vari aspetti dell’opera. Per questo, il presidente del sodalizio, Renzo Bortolussi, è andato a Trieste con il corposo dossier raccolto negli anni sull’argomento. Non ci sono soltanto i danni provocati all’habitat della forra del Cellina a preoccupare Bortolussi e il M5s: il gruppo politico vuole sapere anche quanta elettricità consenta di ottenere l’impianto, visto che da anni più che di produzione energetica si parla di consumi. Il che dipenderebbe da un massiccio ricorso alle pompe per evitare infiltrazioni d’acqua in alcune zone in pianura e mutamenti di portata alla falda sotterranea.
Per quanto riguarda lo stravolgimento della vicina forra, territorio tutelato da norme internazionali, gli esperti hanno accertato l’esistenza di pericoli per anfibi, rettili e fauna acquatica. Il quadro è stato fotografato nella relazione programmatica della stessa forra, approvato dalla giunta regionale il 20 gennaio. Infine, la questione della manutenzione: il lago, attualmente gestito dal consorzio di bonifica Meduna Cellina, ha bisogno di costanti interventi di pulizia degli alvei per restare in perfette condizioni di agibilità. Secondo la onlus verde, i costi della rimozione dei fanghi depositati sul fondo, considerati dalla legge come rifiuto, e della ghiaia in eccesso devono essere addebitati al proprietario, e non già alla collettività ricorrendo a contributi della Regione. (f.fi.)
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