Diocesi di Gorizia, nessun nuovo sacerdote per 6 anni
GORIZIA.. La messa mattutina sospesa, durante l’estate, alla chiesa della Subida per carenza di officianti in lingua slovena è la cartina al tornasole di un fenomeno che nella diocesi di Gorizia ha assunto proporzioni preoccupanti e che riguarda il clero in generale e non solo quello della minoranza slovena.
La crisi vocazionale è tale che da sei anni, come racconta Carlo Bolcina, del Decanato sloveno, nessun giovane della diocesi è entrato in seminario, a parte il diacono Giulio, che sarà ordinato sacerdote il prossimo anno.
«Questo significa che, per i prossimi sei anni – spiega Bolcina – la diocesi di Gorizia non potrà contare su nessun nuovo sacerdote. Difatti, anche se si iscrivessero a settembre seminaristi di Gorizia, non terminerebbero la formazione sacerdotale prima del 2019». Il problema del mancato “turn over” dietro l’altare è aggravato dall’invecchiamento del clero.
«L’età media nella diocesi di Gorizia – racconta don Bolcina, che con i suoi 49 anni è uno dei parroci più giovani – è di 70 anni. Come sacerdoti di lingua slovena, siamo operativi solamente in sei in tutta la diocesi e prestiamo la nostra opera in 14 parrocchie. Altri due sacerdoti in età avanzata ci danno una mano come possono. Tutti gli altri sono stati esonerati dal servizio per l’età. Il problema è che se ci ammaliamo, non c’è nessuno che possa sostituirci».
Le comunità di fedeli della minoranza slovena o miste sono San Floriano del Collio, Piuma, San Giovanni a Gorizia, Savogna, Rupa, Peci, Gabria, San Michele, Iamiano, Malchina, Sgonico, Piedimonte, Sant’Andrea, Duino, Aurisina, Sistiana.
«Le città di Gorizia e Monfalcone sono coperte bene – prosegue don Bolcina – il problema è nelle periferie, dove un sacerdote gestisce almeno due parrocchie. Come parroco di San Floriano dico la messa anche alla chiesa della Subida. Purtroppo, non avendo il dono dell’ubiquità, non riesco a coprire tutte le necessità nelle giornate festive. Per questa ragione ho chiesto alla comunità di accettare la sospensione della messa durante il periodo estivo».
La penuria di sacerdoti è un problema che affligge la diocesi di Gorizia da una decina di anni. Eppure, secondo don Bolcina, le vocazioni non mancherebbero. «Posso dire con certezza che ci sono giovani che si sentono chiamati dal Signore – conclude il decano – ma la società offre loro, da un punto di vista della gloria del mondo, possibilità che li ripagano in questo tempo in modo diretto ed esperienziale, mentre la chiesa offre vita eterna. Insomma, la società chiude questi ragazzi in un orizzonte molto stretto, escludendo tutto il resto».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto