Dipendente morto dopo una caduta da cinque metri: titolare dell’azienda condannato a 10 mesi

Roberto Gaiatto, residente a Udine, stava effettuando degli interventi di manutenzione assieme a un collega quando è precipitato

Edoardo Anese
Christian Bonadiman, 49 anni, era finito a processo per omicidio colposo
Christian Bonadiman, 49 anni, era finito a processo per omicidio colposo

Morì a 43 anni, il 22 ottobre 2020, dodici giorni dopo una caduta da 5 metri d’altezza. Il titolare della ditta individuale di Maniago, Christian Bonadiman, 49 anni, finito a processo per omicidio colposo, è stato condannato dal gup Milena Granata a 10 mesi e 20 giorni di reclusione, con la sospensione condizionale della pena. Roberto Gaiatto, residente a Udine, stava effettuando degli interventi in azienda quando è precipitato.

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La sentenza di primo grado, dopo la camera di consiglio, è arrivata mercoledì 15 gennaio dal giudice per l’udienza preliminare Milena Granata. Inizialmente il pm Marco Faion aveva chiesto una condanna di 1 anno e 6 mesi, scesa a 8 mesi dopo aver ascoltato la posizione della difesa, concedendo le attenuanti generiche prevalenti.

Il pm ha rilevato profili di responsabilità in capo al titolare dell’azienda in relazione al decesso, per negligenza e violazione della normativa antinfortunistica. Dopo la sentenza, l’avvocato Antonio Malattia, difensore di fiducia di Bonadiman, ha preannunciato ricorso in appello.

La difesa, nella sua arringa, ha evidenziato l’estraneità dei fatti del titolare, ignaro dell’arrivo dei due lavoratori.

Ricostruendo i fatti, Gaiatto si era recato assieme a un altro collega in azienda per effettuare dei piccoli interventi di manutenzione, dei quali avevano discusso tempo addietro col titolare. Quel giorno, tuttavia, il titolare era assente e non era stato nemmeno avvisato del loro arrivo in azienda. Quando Gaiatto era salito sul controsoffitto per aggiustare un faro sopra il portone del magazzino per lo stoccaggio delle mele, a un’altezza di circa cinque metri, è caduto a terra a seguito dello sfondamento di un pannello di polistirolo del controsoffitto.

Dopo dodici giorni dal ricovero in ospedale a Udine Gaiatto è morto a seguito dei politraumi subiti, che avevano cagionato anche un’embolia polmonare. La conferma che la morte dell’uomo fosse stata causata dalle ferite riportate dall’incidente è arrivata ieri in udienza dal medico legale Antonello Cirnelli, incaricato dal gup di effettuare una perizia per fare piena luce sulle cause del decesso.

Come ricostruito dall’accusa i due operai, che collaboravano stabilmente col titolare della ditta per piccoli interventi di manutenzione, erano stati incaricati di provvedere alla sostituzione del faro guasto del magazzino.

Il pubblico ministero ha ritenuto che Bonadiman non avesse provveduto a interdire l’accesso o segnalare adeguatamente la pericolosità del controsoffitto, oltre a non aver verificato l’idoneità tecnico-professionale dei luoghi della propria azienda. Da qui il processo.

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