Diritto di pesca, Marano vince la causa

Era stato il Comune di Grado ad avviare un contenzioso sulla zona lagunare delle “Barancole”
OLYMPUS DIGITAL CAMERA
OLYMPUS DIGITAL CAMERA

MARANO LAGUNARE. Il Comune di Marano Lagunare vince la causa intentata dal Comune di Grado sul diritto alla pesca dei pescatori maranesi sulla zona lagunare denominata “Laccia-Comenzara”, meglio conosciuta come le “Barancole”.

Il Comune di Grado deve, inoltre, rifondere al Comune di Marano 4.500 euro di spese legali. In realtà, il commissario agli usi civici per la Regione Fvg del ministero di Giustizia ha dichiarato «l'inammissibilità del ricorso» presentato dal Comune di Grado nel 2010, che richiedeva la titolarità del diritto di uso civico di pesca nella zona lagunare delle “Barancole”. Marano, nel 2004, dopo una lunga e controversa disputa giudiziaria, aveva perso la titolarità amministrativa dell'area della “Laccia-Comenzara”, mantenendo però quel diritto di pesca acquisito nei secoli, diritto che, secondo il Comune di Grado, spettava ai suoi pescatori in virtù del privilegio concesso dal doge Francesco Foscari nel 1429, oltre al fatto che ancora oggi la laguna di Grado è «allibrata al Libro fondiario come bene patrimoniale del Comune di Grado».

Ma il giudice ha ammesso come prova la circostanza in cui si afferma che risulta «vero che i cittadini residenti a Marano hanno esercitato ab immemorabili e continuativamente il diritto di uso civico di pesca nelle zone lagunari segnatamente individuate quali “Barancole”, evidenziando che la modifica del confine amministrativo del 2004 è del tutto estranea all'assunto diritto dell'uso civico.

Ovvero, che aver perso la Laccia e la Comenzara nulla ha a che vedere con il diritto di pesca. «Sono molto soddisfatto, dopo due anni i nostri diritti alla pesca sono stati riconfermati - afferma il sindaco di Marano, Mario Cepile -. È una vittoria che garantisce ai residenti di Marano il fatto di poter continuare l'esercizio della pesca in quella zona. Come amministrazione, continueremo a salvaguardare il diritto di uso civico di pesca nella laguna di Marano, sanzionando la pesca abusiva dei non residenti e lottando in tutte le sedi istituzionali e giudiziarie per difendere questo diritto che i maranesi hanno consolidato nei secoli di lavoro».

Va sottolineato che il giudice non ha ritenuto di ascoltare le testimonianze dei pescatori di Marano, chiamati per la memoria difensiva, ritenendolo non necessario. Il sindaco conferma che, con l'estate, riprenderanno i controlli contro la pesca abusiva effettuata dai non residenti a scapito dei pescatori professionisti «che pagano le tasse e sono supercontrollati sotto l'aspetto sanitario». (f.a.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto