Discarica abusiva di inerti, due condanne

ZOPPOLA. Discarica abusiva di materiali inerti nella zona del parcheggio retrostante l’Opium, su un’area gravata da vincolo paesaggistico-ambientale perché ricompresa nella fascia di rispetto del cosiddetto “laghetto Planetarium”: condannati a 6 mesi di arresto e a un’ammenda di 20 mila euro ciascuno (pena sospesa) i titolari della Saturnia Srl, azienda proprietaria dei fondi su cui era stato riversato il materiale senza autorizzazione.
Si tratta di Orazio Zerio e Gigliola Roncali, marito e moglie, residenti a Zoppola e difesi dall’avvocato Marco Zucchiatti.
Ma l’inchiesta della procura di Pordenone è tutt’altro che conclusa: oltre ad avere emesso la sentenza, il giudice monocratico Eugenio Pergola (accusa sostenuta ieri in aula dal viceprocuratore ordinario Marco Tinazzi) ha inviato gli atti alla procura affinché indaghi sulle responsabilità penali di coloro che materialmente hanno effettuato il trasporto – operazione conclusa nel settembre 2011 – degli inerti.
Si tratterebbe di operatori della Vidoni Spa di Udine, ovvero l’azienda che aveva realizzato, nella fattispecie, il cavalcavia di viale Aquileia, a Pordenone. Nella discarica non autorizzata erano stati riversati rifiuti non pericolosi, ovvero materiale da demolizione e plastico mescolato con terreno e altro materiale da scavo.
Il tutto poi era stato interrato. I titolari della Saturnia erano finiti a giudizio in particolare per avere consentito la distruzione “delle bellezze naturali costituite dall’area umida di notevole interesse naturalistico e faunistico sottoposte a speciale protezione da parte dell’autorità”.
Aperta l’inchiesta, il tribunale di Pordenone aveva posto sotto sequestro la zona interessata, per un totale di circa 6 mila metri quadrati, comprendente appunto il parcheggio sul retro del complesso Opium e una parte di brughiera.
Contestualmente alla sentenza, il giudice ha disposto il dissequestro dei 2 mila metri quadrati del parcheggio – con grande soddisfazione in primis per i proprietari – e la confisca con obbligo di bonifica della brughiera. Sulla vicenda grava anche un arbitrato civile, rallentato proprio in attesa della causa penale.
Ora la discoteca-centro giochi Opium potrà tornare a utilizzare l’area parcheggio, per la quale, dopo il sequestro, aveva smesso di pagare l’affitto ai proprietari, non potendolo di sfruttare per i propri clienti. Un “divieto” che aveva provocato non pochi disagi agli avventori del locale, particolarmente affollato soprattutto durante i fine settimana, i quali posteggiavano l’auto spesso in divieto di sosta per l’insufficienza degli stalli a disposizione, rimediando multe a raffica.
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