Discarica abusiva, è “lite” tra Sacile e Fontanafredda

SACILE. «Rifiuti da rimuovere da 50 giorni tra i Comuni di Sacile e Fontanafredda: mi appello alla prefettura». Tira e molla sulla rimozione della catasta di sacchetti e immondizia che, sette settimane fa, il consigliere comunale di Polcenigo Egidio Santin ha segnalato.
È “mistero” sulle competenze: a chi tocca la rimozione della mini discarica? «Un cumulo – ha confermato l’ambientalista Vittorio Mella – indecente e se dentro ai sacchi ci fosse del materiale tossico?». Intanto, il mucchio dei rifiuti è raddoppiato con inerti abbandonati.
Il “mistero”. I rifiuti abbandonati si trovano a margine della strada che dal comune di Fontanafredda porta alla Pontebbana. «Il sindaco di Sacile Roberto Ceraolo, che ho contattato, mi riferito che che zona ricade nel comune di Fontanafredda – ha ricapitolato i fatti Santin –. Sarebbe anche stato avvertito il commissario straordinario di Fontanafredda, Loris Tonegnuzzi.
In via informale ho avvertito i vigili di Fontanafredda che poi dovrebbero avere fatto un sopralluogo, ma non si comprende chiaramente se la strada sia di competenza comunale di Fontanafredda oppure no». Il “giallo” delle competenze ha bloccato la rimozione: i rifiuti sono in stallo da un mese e mezzo.
L’appello. «Potrebbe essere qualche altro ente che ne ha la gestione? – si chiedono Santin e Mella –. Resta il fatto che, allo stato attuale, le immondizie sparse lungo la scarpata e a ridosso del guardrail sono aumentate».
I pendolari della spazzatura non si fermano e la mini discarica lievita i volumi, notte dopo notte. «Sul lato opposto della carreggiata si è formato un abbandono di inerti, probabilmente trasferito da un cantiere edile – ha verificato ieri Santin –. Ci sono molte immondizie sparse lungo il fossato.
A questo punto, non mi resta che rivolgermi pubblicamente al prefetto Maria Rosaria Laganà affinché faccia bonificare l’area indicata alle varie autorità dall’ente di competenza». I tempi della bonifica si sono incagliati nell’iter burocratico.
Il rischio. «Non possibile lasciare il nostro territorio in queste condizioni perché nei sacchi chiusi non si sa che tipologia di rifiuto vi possa essere – è la preoccupazione di Santin e Mella –. Non vorremmo assistere a scene che in altre zone d’Italia sono quotidiane».
La tutela ambientale è una priorità. «I pendolari dei rifiuti abusivi – ha invocato Santin – vanno bloccati». Le verifiche di competenza per la rimozione vanno avanti, ma gli abbandoni non si fermano. La zona della bretellina viaria che unisce la Pontebbana alla provinciale, non lontano dalla zona “La Croce”, è un punto sensibile.
«La pulizia e il ripristino del civile decoro sono la priorità che il Comune di Sacile mi ha assicurato – ha concluso Santin –. Lancio un nuovo appello ai cittadini: basta abbandonare rifiuti».
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