Discarica di Carpeneto, arriva l’autorizzazione per la bonifica e una nuova viabilità
È stata accolta l’istanza della ditta Ecotiare per realizzare un sito di rifiuti non pericolosi. Prevista la chiusura dell’ex cava. Restano i dubbi di Comune e comitato: la guardia rimane alta
Un’area dismessa dal 2021. E oggi in uno stato di degrado e abbandono.
Un’area, quella di Carpeneto a Pozzuolo, su cui partiranno i lavori per la realizzazione e l’esercizio di una discarica di rifiuti non pericolosi e la sistemazione, con la chiusura definitiva, del sito esistente riqualificando così l’intera zona “Pradetti”.
A presentare l’istanza di rilascio del provvedimento autorizzativo unico regionale è stata la società Ecotiare (con sede a Udine). Richiesta che la Direzione centrale difesa dell’ambiente energia e sviluppo sostenibile della Regione ha deciso di accogliere.
La conclusione di un iter – contestato da numerosi cittadini di cui si era fatto portavoce il comitato per la difesa del territorio di Pozzuolo e i cui lavori dovrebbero partire nel corso dell’anno – che lascia perplessa l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gabriele Bressan in merito «alla vicinanza dell’impianto con il centro abitato di Carpeneto e sulla capacità tecnica ed economica del soggetto proponente che da normativa deve essere verificata dalla Regione».
«Purtroppo – prosegue – noi come Comune non abbiamo toccato palla in questa partita dal momento che l’unico parere che si poteva esprimere relativamente alla distanza dal centro abitato di Carpeneto non c’è stato.
L’amministrazione comunale precedente non si è espressa nè positivamente nè negativamente e quindi di fatto è valso il silenzio assenso. Stiamo ancora studiando il provvedimento autorizzativo».
«Il nostro impegno – prosegue – è quello di convocare l’azienda e i progettisti in consiglio comunale per farci spiegare il progetto e approfondire i dettagli.
Restiamo un po’ titubanti sul fronte della viabilità, dal momento che parliamo di un flusso importante di veicoli che transiteranno sul nostro territorio quando l’impianti sarà in funzione. La guardia resterà alta».
Anche il consigliere regionale dem Massimiliano Pozzo, che a luglio 2023 aveva sottoposto all’assessore Fvg alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro, un’interrogazione sull’istanza del provvedimento, ora ribadisce: «Dal punto di vista politico la domanda per l’assessore regionale all’ambiente è molto semplice: quando pensa di indicare il reale fabbisogno in Fvg di gestione delle varie categorie di rifiuti? Ha senso continuare ad autorizzare sul territorio nel 2025 discariche senza una reale programmazione pubblica complessiva?».
Una decisione, questa, che Bruno Repezza del comitato non esita a definire «una sconfitta».
«Avevamo proposto ai Comuni di rivolgersi al Tar – riferisce –. Troviamo alquanto grave dare in mano a una ditta privata lo sfruttamento di un ex cava abbandonata, già fonte di numerose criticità, come già accaduto in passato con costi elevatissimi per il risanamento di questi siti che ricadono su tutti i cittadini.
Cercheremo di dare una informazione capillare e di controllare le varie fasi della realizzazione di quest’opera».
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