Discute la tesi, ma se ne va prima del voto

UDINE. La discussione della propria tesi di laurea, e la successiva proclamazione come dottore o dottore magistrale, normalmente avviene al massimo due volte nella vita. Una giornata particolare e attesa da tutti gli studenti. Tranne, probabilmente, da un laureando in ingegneria gestionale che, martedì mattina, è stato protagonista di un episodio a dir poco singolare e che, a memoria di docenti, non era mai successo prima nella storia dell’università di Udine.
La facoltà di Ingegneria dell’ateneo friulano per le tesi utilizza un metodo simile a quello delle università americane. I candidati, infatti, sfilano a palazzo Kolbe uno alla volta e discutono la propria testi davanti alla commissione. Terminata questa prima parte, quindi, i professori si ritirano per valutare gli elaborati, stabilire quanti punti assegnare a ogni singolo studente e, quindi, calcolare il voto finale di laurea. I candidati, nel frattempo, indossano toga e cappello nero in attesa di essere proclamati dottori.
Martedì mattina, in via Chiusaforte, era il turno della prima tranche di laureandi magistrali in Ingegneria gestionale per la terza sessione dell’anno accademico 2012/2013 con 14 candidati che dovevano discutere i propri elaborati dalle 9 alle 11, prima della cerimonia solenne prevista per le 12.15. Tutto fila liscio nella prima parte con gli studenti che, armati di slide e voce più o meno emozionata, spiegano i contenuti delle loro tesi. La commissione si ritira per deliberare, gli studenti indossano tunica e cappello e si piazzano di fronte al tavolo dei docenti per il loro ultimo atto da universitari.
Il presidente recita, per ognuno di loro, la formula di rito, con applauso finale da parte di parenti e amici, sino a quando arriva al nominativo dello studente veneto che poco prima aveva presentato il suo lavoro. Lo chiama una volta: niente. Lo chiama una seconda volta: nulla.
Non c’è. Semplicemente se n’era andato. Un pizzico di imbarazzo, da parte dei presenti, e anche qualche risatina divertita del pubblico accompagna quei secondi d’attesa sino a quando alla commissione non resta altro che procedere con il candidato successivo. E se non è dato sapere il perché della “fuga” – anche se qualche presente ha azzardato un poco interesse per la cerimonia in sé – questa assenza alla proclamazione non rovinerà il lavoro di anni.
Secondo i regolamenti dell’università di Udine, infatti, per ottenere la laurea conta il verbale redatto dalla commissione in cui i professori certificano che i candidati hanno sostenuto e superato questa sorta di ultimo esame. (m.p.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto