Disperso in montagna, in Val Tramontina resta il mistero
TRAMONTI DI SOPRA. Nemmeno la canna da pesca di Elia Pellegrinuzzi, disperso in Val Tramontina da giovedì sera, è affiorata dalle acque del Silisia. Il 29enne tecnico informatico di Maniago è svanito nel nulla. Era andato a pesca con il padre Giuseppe, dipendente comunale, poi ognuno è andato a caccia del suo angolino, in riva al torrente, dove lanciare la lenza.
È l’ultima volta che Giuseppe ha visto suo figlio. Poi i boschi e i sentieri impervi sopra i Silisia gli hanno solamente rimandato indietro l’eco delle sue grida. Le ricerche sono cominciate già alle 21 di giovedì. Una pausa di una manciata di ore, poi, i soccorritori hanno ricominciato a setacciare i boschi e il fiume, nella zona a valle e a monte dal punto in cui Elia è stato visto per l’ultima volta, dal lago di Chievolis fino alla diga di Cà Selva. Per tre volte consecutive, senza sosta.
La mobilitazione dei soccorsi è stata imponente: impegnata, ieri, una settantina di persone in tutto, via terra, acqua e in volo. Dal cielo il rombo delle pale di tre elicotteri ha accompagnato la battuta delle squadre di ricerca. L’elicottero della protezione civile, il mezzo dei vigili del fuoco e l’elicottero dell’esercito da Casarsa si sono dati il cambio nel sorvolare la zona, senza però avvistare il giovane pescatore. La zona è impervia e ricoperta da una fitta vegetazione.
Hanno scandagliato palmo a palmo l’area una trentina di vigili del fuoco con le squadre da Maniago, Pordenone, Spilimbergo, l’unità di crisi locale, i sommozzatori da Trieste, le squadre fluviali da Pordenone e da Udine, le unità cinofile da Treviso e da Venezia con i cani molecolari.
A dare loro man forte c’erano anche una decina di volontari della protezione civile e i carabinieri di Montereale, Meduno e Spilimbergo.
Trenta anche gli uomini del soccorso alpino di Maniago e di Pordenone, che si sono calati nei canyon con le corde. Il torrente Silisia è profondo appena un metro, ma è agitato da forti correnti. Tanto che i sommozzatori hanno cominciato a calarsi anche alla foce del lago di Cà Selva, nelle sue profonde acque.
Nell’alveo del torrente, percorso in lungo e in largo dai pompieri a bordo dei gommoni, non è stata trovata traccia del giovane pescatore né della sua attrezzatura. Elia indossava un gilet multitasche e portava in mano una canna da pesca.
Ieri sera, all’imbrunire, la mobilitazione generale è stata sospesa per la notte. È rimasto, a presidiare il territorio, il mezzo dei vigili del fuoco, con la fotoelettrica a illuminare la zona e una squadra di pompieri.
Oggi le ricerche riprenderanno alle 5 e il raggio sarà ampliato. Arriveranno anche in rinforzi: la guardia forestale, la guardia di finanza, oltre ai vigili del fuoco, al soccorso alpino con stazioni anche da fuori provincia e ai volontari della protezione civile già impegnati ieri.
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