Dna dei friulani nel mondo: così i ricercatori studiano quello dei nostri emigrati

Da metà marzo un migliaio di connazionali saranno sottoposte a test non invasivi Nel mirino le malattie multifattoriali tra cui la sordità e i disturbi cardiovascolari

A più di un secolo di distanza dalla prima ondata di emigrazione friulana, un gruppo di ricercatori triestini ripercorrerà la storia di questo flusso migratorio e andrà in Brasile a studiare il genoma dei friulani nel mondo. “Geni friulani nel mondo” è infatti il titolo del progetto coordinato da Giorgia Girotto genetista all’università di Trieste e all’Irccs Burlo-Garofolo cui partecipa anche un team di cardiologi e di dentisti composto dai professori Gianfranco Sinagra e Milena Cadenaro dell’università degli studi di Trieste. Il progetto si avvale inoltre della collaborazione di Sissa Medialab, che seguirà la parte di comunicazione, e dell’Ente Friuli nel Mondo che ha messo in contatto il gruppo di ricerca con i rappresentanti dei Fogolârs furlans in terra brasiliana.



Il progetto.
La spedizione partirà a metà marzo alla volta del Brasile nello Stato del Rio Grande do Sul dove i ricercatori studieranno, con la collaborazione del Circolo friulano di Santa Maria, e delle università federali di Santa Maria e del Rio Grande do Sul, i discendenti dei friulani che vivono a Santa Maria do Sul, Ivorà, Jaguarì, e Sobradinho. Si tratta di oltre un migliaio di discendenti di nostri connazionali giunti in America latina nel secolo scorso.

Fino al 21 aprile, gli studiosi effettueranno test non invasivi, su base volontaria, con l’obiettivo di studiare le malattie genetiche e multifattoriali in cui all’effetto dell’ambiente si somma una predisposizione genetica più o meno significativa. Tra le malattie multifattoriali che i ricercatori studieranno viene segnalata in particolare la perdita di udito dell’anziano, nota come presbiacusia, un problema molto comune dovuto a relazioni tra geni, ambiente ed invecchiamento. Sarà essenziale, in questo campo, il contributo della onlus “Liberi di Sentire” che ha già dotato i ricercatori di strumentazione sofisticata e finanziamenti “ad hoc”.

La ricerca. I ricercatori non hanno scelto a caso di studiare il Dna delle comunità friulane emigrate in Brasile: il progetto “Geni Friulani nel Mondo” è la naturale prosecuzione di una ricerca tuttora in corso denominata “Parco Genetico del Friuli Venezia Giulia”. Grazie a questo progetto, iniziato oltre 10 anni fa, gli stessi ricercatori hanno già raccolto moltissimi dati genetici, clinici ed ambientali in alcune comunità della nostra regione (Resia, Sauris, San Martino del Carso, Erto e Casso, Illegio (Tolmezzo) e Clauzetto).

A questo punto la domanda non può che essere: cosa hanno in comune le nostre comunità con quelle dei discendenti di chi emigrò oltre oceano? «L’alto tasso di consanguineità tra gli individui, l’isolamento, la cultura e gli stili di vita» spiega la genetista precisando inoltre che la maggior parte degli emigrati in sud America ha continuato a vivere in comunità ristrette costituite da friulani e/o discendenti di questi. L’obiettivo, aggiunge Girotto, è quello di confrontare i dati già raccolti in Friuli con quelli che si otterranno da questa spedizione scientifica. In questo modo si potranno confrontare individui che hanno lo stesso patrimonio genetico originario (quello friulano) ma che la storia ha separato e localizzato in ambienti diversi, con possibili benefici medici sia per coloro che vivono in Friuli che per i loro discendenti in Brasile».

  • Residenti in Fvg: 1.215.220
  • Iscritti all’Aire: 184.119
  • Incidenza 15.2%

La finalità. Una parte consistente della ricerca si focalizzerà sulla funzione ed eventuali difetti degli organi di senso (udito, gusto, olfatto, vista, preferenze alimentari), sulle malattie cardiovascolari e sulla patologia odontoiatrica. La coordinatrice del progetto sottolinea l’importanza di questi studi per realizzare quella che oggi si chiama medicina di precisione in cui ognuno di noi avrà la massima personalizzazione dalla diagnosi iniziale alla cura finale.

Ente Friuli nel Mondo. In Brasile, i Fogolârs Furlans si sono già attivati per accogliere il gruppo dei ricercatori triestini con molto entusiasmo, certi dell’importanza e dell’utilità del progetto. Lo scorso dicembre, Giorgia Girotto ed Enrico Balli (Sissa Medialab), hanno incontrato i sindaci e i medici dei paesi coinvolti nella ricerca coordinati dal presidente del circolo friulano di Santa Maria do Sul, e il professor Josè Zanella, discendente di una famiglia friulana emigrata in Brasile nel 1850.

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