Dolore e commozione, l’ultimo saluto al direttore Omar Monestier

Non si arresta il cordoglio per la morte del direttore del Messaggero Veneto. La cerimonia funebre, alle 15, a Belluno

Giacomina Pellizzari
Omar Monestier
Omar Monestier

Non si arresta l’ondata di cordoglio e commozione per l’improvvisa scomparsa del direttore del Messaggero Veneto e del Piccolo, Omar Monestier. Nelle redazioni di Udine e Pordenone, così come a Trieste, Gorizia e Monfalcone, continuano ad arrivare messaggi, telefonate e parole di apprezzamento da parte di chi aveva avuto modo di confrontarsi con il direttore. Molti dal Friuli Venezia Giulia, giovedì 3 agosto, si recheranno a salutare Omar Monestier, nella sua Belluno. In duomo, alle 15, sarà celebrata la cerimonia funebre.

La cortesia e la gentilezza erano doti innate di Monestier che i lettori dei giornali da lui diretti hanno sempre apprezzato. Il suo sapersi calare nella realtà che raccontava l’ha reso figlio di questa e di altre terre. E la gente di ogni luogo in cui Monestier ha vissuto e lavorato non riesce ancora a credere che il direttore gentile sia volato via il primo giorno di agosto.

La notizia della sua improvvisa e prematura morte ha colpito anche il Centro Balducci fondato da don Pierluigi Di Piazza, il parroco contro che, negli ultimi anni e fino alla morte, è stato spesso ospite del Messaggero Veneto con i commenti ai Vangeli e con le riflessioni su tematiche socio-politiche. «Se questo è potuto avvenire è anche per la lungimiranza di un direttore che ha voluto fare del suo giornale un luogo ospitale dove le diverse realtà potessero aprirsi a un confronto rispettoso e a un dialogo fecondo. Anche per questo il ricordo del direttore Monestier è in gratitudine e riconoscenza» scrive il presidente del Centro Balducci, Paolo Iannaccone, mentre lo scrittore Mauro Corona, sul suo profilo Twitter scrive: «L’unghia affilata della morte ha divelto un’altra tessera dal mosaico degli amici. Con Omar dovevamo incontrarci a Cortina il 7 agosto. Avrebbe presentato un mio libro. Che tristezza! Ricordiamo Omar Monestier, galantuomo».

Il cordoglio è inarrestabile, il numero delle persone che si stringe attorno alla famiglia non si conta più. «La notizia della sua scomparsa ha inevitabilmente scosso tutte le persone che in qualche modo hanno potuto conoscere da vicino e apprezzare la sua competenza e la sua preparazione, unite a un carattere conciliante e un’arguzia che rendevano piacevole e ricco di spunti lo stare in sua compagnia» scrive il consigliere regionale Mauro Di Bert esprimendo così anche il pensiero dei colleghi Edy Morandini e Giuseppe Sibau.

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