Don Galiano festeggia 50 anni di sacerdozio
Dal Cedis di Azzanello all’abbraccio con le comunità di Barco e Pravisdomini. Il segreto delle piccole cose

Cinquant’anni di sacerdozio: li ha festeggiati ieri don Galiano Lenardon, assieme alle comunità di Barco e Pravisdomini, delle quali è collaboratore pastorale da diversi anni e con il vicario diocesano monsignor Orioldo Marson.
Originario di San Martino al Tagliamento, dove è stato ordinato il 1° settembre 1967 (e proprio venerdì scorso ha festeggiato nella propria parrocchia l’anniversario), don Galiano ha legato il suo nome e la sua opera prima con il Cedis (Centro diocesano solidarietà) ad Azzanello a partire dal 1983, nel quale sono stati aiutati tanti ragazzi tossicodipendenti o con problemi di alcolismo, quindi con l’associazione “I compagni di Emmaus” che ha sede ad Azzano Decimo. In precedenza era stato cappellano a Sesto al Reghena, quindi segretario del vescovo monsignor Vittorio De Zanche e parroco a Pielungo e San Francesco e poi ad Arzene. Un vero e proprio “prete del fare”, cresciuto nell’Azione Cattolica, realtà che ha contribuito a fondare o rafforzare laddove ha operato. Dal 1996 al 2000 è stato anche parroco a Villa d’Arco, quindi l’incontro con Barco e Pravisdomini in qualità di collaboratore pastorale prima di don Giuseppe Zaccarin poi di monsignor Giacomo Tesolin e, dal 2007, anche cappellano della casa di riposo di Azzano Decimo. «Non ho avuto grandi capacità intellettive – ha chiarito don Galiano nell’omelia – ma è dalle piccole cose che ho alimentato me e il mio sacerdozio, perché ogni persona più esserci d’aiuto, anche chi è meno sapiente».
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