“Don Spritz” a tu per tu coi ragazzi

Incontro al Miotto di Spilimbergo con Marco Pozza, sacerdote e conferenziere: in regia l’Isis

SPILIMBERGO. È' uno dei personaggi più amati dei giovani. Non è un calciatore, neppure un attore o un cantante. Ma ha una dote che lo rende unico: sa parlare ai ragazzi, arrivando dritto al loro cuore. È don Marco Pozza, giovane sacerdote che spende la sua vita per i giovani e per chi è meno fortunato: i carcerati

. È famoso col soprannome di “Don Spritz” perché a Padova, nella sua prima attività pastorale, ha cercato di incontrare i giovani nei loro luoghi, instaurando subito con loro un dialogo proficuo.

Dal 2011, don Marco, è cappellano nel carcere Due Palazzi di Padova: al tempo stesso è invitato a conferenze e incontri in tutt’Italia, in particolare nelle scuole e nelle parrocchie. Editorialista di Avvenire, collabora col Mattino di Padova e L'Altopiano (il giornale dell’altopiano di Asiago): ha fondato e gestisce un sito internet, definito una parrocchia virtuale, nel quale commenta i brani del Vangelo e i fatti di cronaca e dove tutti possono intervenire e proporre spunti di riflessione.

Ha scritto, inoltre, alcuni libri sia di narrativa sia di divulgazione religiosa. Attualmente è impegnato in prima persona nell’aiuto alle famiglie dei carcerati per costruirsi un futuro migliore.

A grande richiesta dei ragazzi delle classi quinte dell’Isis oggi don Marco incontrerà gli studenti dell’istituto superiore spilimberghese «e quanti desiderassero conoscerlo e confrontarsi con lui». L’appuntamento è dalle 14.30 alle 16 al teatro Miotto.

«L’incontro – fa sapere la dirigente scolastica Lucia D’Andrea - è rivolto a tutti, credenti e non, perché con il suo modo diretto e senza censure don Marco riesce a instaurare un dialogo con ogni persona, creando un clima favorevole al dialogo e alla riflessione». E aggiunge: «Oltre ad accoglierlo tra noi, vogliamo dare il nostro piccolo contributo per sostenere la sua opera verso le famiglie disagiate dei carcerati e dei bambini e ragazzi che non hanno un futuro così sicuro come il nostro». Al termine dell’incontro chi volesse potrà fare un’offerta.

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