Dopo 23 anni calano gli stranieri a Pordenone I DATI

Interrotta la spinta migratoria: da dicembre a maggio 86 in meno. Si riduce il numero di residenti, a quota 51 mila 618
20080910 - ROMA - POL - IMMIGRAZIONE: CORTEO PER OTTENERE RICONOSCIMENTO DI RIFUGIATI. Si e' fermato di fronte alla sede Rai di viale Mazzini, il corteo non autorizzato di alcune centinaia di immigrati che e' partito questa mattina dal centro di accoglienza di Castelnuovo di Porto, comune a nord di Roma. Gli immigrati, quasi tutti provenienti dal continente africano, manifestano per ottenere il riconoscimento di rifugiati politici e poter quindi restare in Italia per lavorare. Molti dei manifestanti indossano delle magliette bianche con la scritta ''Ask our right''. Il passaggio del corteo questa mattina ha creato molti disagi alla circolazione delle auto, soprattutto nella zona di via Tiberina. ANSA/ALESSANDRO DI MEO/i50
20080910 - ROMA - POL - IMMIGRAZIONE: CORTEO PER OTTENERE RICONOSCIMENTO DI RIFUGIATI. Si e' fermato di fronte alla sede Rai di viale Mazzini, il corteo non autorizzato di alcune centinaia di immigrati che e' partito questa mattina dal centro di accoglienza di Castelnuovo di Porto, comune a nord di Roma. Gli immigrati, quasi tutti provenienti dal continente africano, manifestano per ottenere il riconoscimento di rifugiati politici e poter quindi restare in Italia per lavorare. Molti dei manifestanti indossano delle magliette bianche con la scritta ''Ask our right''. Il passaggio del corteo questa mattina ha creato molti disagi alla circolazione delle auto, soprattutto nella zona di via Tiberina. ANSA/ALESSANDRO DI MEO/i50

PORDENONE. Con la crisi il motore economico si è inceppato e conseguentemente la capacità attrattiva di Pordenone. Che la contingenza economica abbia messo in affanno società ed economia - così come in tutta Italia - non è una riflessione inedita.

La novità riguarda il flusso migratorio: per la prima volta, da 23 anni a questa parte, diminuisce il numero di stranieri che risiedono in città. Il dato è eclatante perché ferma una corsa avviata negli anni Novanta e proseguita nel nuovo secolo e appalesa un fenomeno fino a ora sotterraneo e senza riscontri concreti, ovvero l’addio di alcuni extracomunitari al luogo che ha dato loro lavoro e reddito.

La fotografia del fenomeno è stata scattata il 31 maggio scorso e proviene dall’ufficio anagrafe del Comune: attesta un numero di residenti pari a 51 mila 618, con 8 mila 559 stranieri. Solo 5 mesi prima, il 31 dicembre scorso, in città c’erano 51 mila 988 residenti di cui 8 mila 645 stranieri, ovvero 86 in più dell’ultimo aggiornamento.

Un fenomeno che mai si era verificato in passato, in particolare dal 1990 quando gli stranieri residenti erano ancora una minoranza sparuta: se ne contavano 277, pari allo 0,6 per cento della popolazione. Dieci anni dopo erano già 2 mila 249 (4,6 per cento dei residenti) per proseguire in una progressione tumultuosa: 5 mila 5 nel 2004 (9,8 per cento), 6 mila 914 nel 2007, prima dello scoppio della grande crisi finanziaria, 8 mila 645 nel 2012.

E’ ben vero - i dati del Comune si riferiscono a quelli conteggiati all’anagrafe al lordo della comparazione col censimento Istat ancora in corso - che nell’ultimo triennio il trend in crescita aveva rallentato, ma non era mai stata innestata la retromarcia.

Come si evince dalla tabella che pubblichiamo, il saldo degli stranieri è passato dalle 423 unità del 2010 (sull’anno precedente) alle 184 del 2011 per scendere alle 49 del 2012. Un andamento destinato a interrogare la città sulle sue dimensioni future.

L’immigrazione, a fronte di un saldo naturale negativo, è stata il motore della crescita (Pordenone è passata dai 50 mila 222 residenti del ’99 ai 51 mila 618 attuali). Ora che l’attrazione è terminata, scende pure la popolazione (saldo demografico in negativo di 370 unità negli ultimi 5 mesi).

Ma dove vanno gli stranieri che in gran parte hanno perso lavoro? Alcuni si trasferiscono in periferia per pagare meno di affitto, altri espatriano oltralpe, accolti da amici o parenti, una fetta, minore, rientra in patria. Si tratta soprattutto di ghanesi e single, perché sradicare una famiglia è cosa complessa pur quando il reddito viene a mancare e il sistema di welfare arranca.

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