Dopo 5 anni, l'aeroporto “Duca d’Aosta” decolla

Gorizia, grazie ai soci dell’Aeroclub sono stati ultimati i lavori per l’hangar che ospiterà i velivoli del sodalizio. A settembre si vola
Bumbaca Gorizia 27.07.2013 Hangar Aeroporto Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 27.07.2013 Hangar Aeroporto Fotografia di Pierluigi Bumbaca

GORIZIA. Dopo quasi un lustro, si tornerà a volare all’aeroporto Duca d’Aosta.

Già a partire da settembre, la neonata associazione sportiva intitolata proprio al comandante del Quarto stormo garantirà di fatto la riapertura dello scalo goriziano, grazie all’impegno di una cinquantina di soci che - nel corso dei prossimi mesi - trasferiranno i propri velivoli nelle strutture dell’aviosuperficie di via Trieste.

Nei giorni scorsi sono stati ultimati infatti i lavori all’hangar che dovrà ospitare Cessna e alianti dei soci e che fungerà da quartier generale del nuovo aeroclub, presieduto da Fulvio Chianese.

«È una piccola impresa, ma siamo davvero felici del fatto che Gorizia si riappropri dell’aeroporto», spiega lo stesso numero uno del sodalizio, che annovera tra i componenti del direttivo anche Alessandro Caprara, Adriano Ceccherini, Alessandro Spanghero, Claudio Stacchi, Francesco Germinario ed Egidio Braicovich.

La svolta è giunta nelle scorse settimane, grazie all’intercessione di Ceccherini e al provvidenziale intervento della Pipistrel, l’azienda slovena leader nella costruzione di ultraleggeri di ultima generazione che a breve insedierà un nuovo stabilimento proprio nell’area dello scalo goriziano, nella porzione di terreno a cavallo del confine tra i Comuni di Savogna e Gorizia.

L’azienda di Ivo Boscarol ha donato all’associazione Duca d’Aosta i 40 mila euro necessari per provvedere ai lavori di adeguamento e messa in sicurezza dell’hangar che sorge poco distante dall’abbandonata palazzina direzionale, che nel 2014 dovrebbe essere a sua volta oggetto di un intervento di recupero finanziato dalla spa che sovrintende alla gestione dell’aviosuperficie.

In via Trieste l’attività dell’Aeroclub è letteralmente pronta a decollare: sono le consuete pastoie burocratiche a costringere soci e appassionati a mordere il freno. Prima di rivedere un velivolo volteggiare sopra Merna, sarà necessario attendere il sopralluogo dei Vigili del fuoco, chiamati a rilasciare l’obbligatoria certificazione antincendio.

«Dovrebbe essere questione di giorni, settimane al massimo: noi - precisa Chianese - abbiamo già provveduto a dotarci di un furgone con l’attrezzatura richiesta dalla normativa, dagli erogatori di liquido estinguente alle ricetrasmittenti, fino alla motosega. Curioso notare che, nonostante l’attività di volo si sia interrotta soltanto di recente, è dalla Seconda guerra mondiale che al Duca d’Aosta non scoppia un incendio», rileva il presidente dell’associazione.

Ottenuto il via libera dei pompieri e dell’Enac, che deve semplicemente confermare l’omologazione della pista, lo scalo potrà riaprire: «Contiamo di farlo entro i primi giorni di settembre, anche se speriamo in fondo di poter anticipare i tempi - si lascia sfuggire Chianese -. Ai normali servizi vorremmo affiancare, più in avanti, una vera e propria scuola di volo: molti vorrebbero acquisire l’attestato Vds».

L’aeroporto accoglierà anche velivoli provenienti dalla Slovenia: «Abbiamo già ricevuto parecchie richieste in questo senso - conferma il presidente dell’associazione Quarto stormo - e già diversi soci iscritti provengono da oltre confine: la matrice transfrontaliera del nostro progetto è evidente».

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