Dopo 62 anni di attività, la Rossetto arredamenti chiude i battenti a fine anno

La lunga storia della Rossetto arredamenti si chiude con il 2018: la proprietà ha decretato la cessazione dell’attività dopo 62 anni. La decisione è stata annunciata per tempo a lavoratori e sindacati che sono sempre stati informati sui passi compiuti dai vertici aziendali. Una trentina i dipendenti che resteranno senza lavoro e che si stanno già attivando per trovare una nuova occupazione. L’azienda è specializzata nella produzione di arredo per la zona notte.
La chiusura
La proprietà ha preso la difficile decisione di chiudere il mobilificio “in bonis” – ovvero senza fare ricorso alle procedure di fallimento o di concordato – non essendoci i presupposti per poter proseguire. La proprietà si è seduta a diversi tavoli di dialogo con i sindacati, l’ultimo ieri mattina, per informarli sui passi compiuti. I vertici hanno cercato soggetti interessati all’acquisto o all’affitto dell’azienda, in particolare con l’obiettivo di salvare più posti di lavoro possibile. «In molti si sono avvicinati interessati, ma poi si sono allontanati – commenta Simonetta Chiarotto della Fillea Cgil –. La proprietà sta cercando un acquirente o qualcuno disposto a un affitto, ma sono strade molto difficili da percorrere. Attualmente non ci sono più i valori economici per tenere in piedi l’azienda e quindi, se non si troverà qualcuno disposto a rilevare l’azienda, l’attività andrà chiusa». I lavoratori che seguono gli eventi con ansia sono una trentina, che si stanno già adoperando per cercare un’altra occupazione.
La storia
La Rossetto arredamenti venne fondata a Puja nel 1956 e porta ancora oggi il nome del fondatore. Gli anni Cinquanta furono un periodo molto vivo in cui si costituì il distretto del mobile: in tanti tentarono l’attività imprenditoriale e crearono le basi per aziende prospere e di successo. Non fu così per la Rossetto: negli anni Settanta infatti l’azienda non era decollata, affrontando un periodo di crisi. Alla fine degli anni Settanta il mobilificio Rossetto arredamenti venne rilevato da Eliseo Moras che riuscì a rilanciarlo: nel 1993 il fatturato era pari a 44 miliardi di vecchie lire ed esportava mobili in gran parte del mondo. La famiglia Moras ha guidato con costanza l’azienda sino a oggi, attraversando anche la dura crisi degli ultimi anni. Recentemente è stato inoltre compiuto il passaggio generazionale: a Eliseo Moras sono subentrate le figlie Martina, alla direzione generale, e Sabrina, alla direzione marketing. L’azienda si era specializzata nella produzione di camere da letto e arredo per la zona notte.
Arros Group
La crescita e il successo della Rossetto arredamenti avevano portato alla costituzione di un gruppo, l’Arros Group, di cui la Rossetto era capofila. Nel 1989 venne infatti acquisita ArMobil, situata a Prata, e nel 1995 fu la volta dell’acquisizione di Alta cucine, la cui sede attuale è a San Vito al Tagliamento. La ArMobil, che produceva arredamento per la zona giorno, è stata posta in liquidazione: la proprietà decise alla fine del 2014 la chiusura del sito, conservando invece il marchio, e l’accorpamento delle attività. Le ristrutturazioni operate negli ultimi anni non sono evidentemente state sufficienti per rilanciare l’attività e la proprietà ha deciso la chiusura a fine anno. La possibilità di una vendita o di un affitto salvando anche una piccola parte dei lavoratori appare difficile.
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