Dopo il rogo riparte la produzione

La Volentieri-Pellenc riavvia l’attività in un capannone acquistato dalla proprietà a Orcenico Superiore
Di Massimo Pighin

ZOPPOLA. Una questione di cuore, ma anche la volontà di ripartire per dare un segnale alla comunità. A distanza di una settimana dal devastante incendio che ha distrutto la sede situata tra Zoppola e San Lorenzo, la Volentieri-Pellenc, azienda specializzata nella produzione e nella commercializzazione di macchinari per la viticoltura, ha riavviato la produzione nella Destra Tagliamento. Lo ha fatto in un capannone di Orcenico Superiore, acquistato dalla proprietà con l’obiettivo di riprendere il prima possibile l’attività lavorativa, evitando di lasciare a casa anche soltanto temporaneamente i dieci dipendenti, tutti residenti in zona. Una questione di cuore l’ha definita Sandro Moni, titolare della Volentieri-Pellenc, la cui sede si trova a Poggibonsi, in provincia di Siena. «Abbiamo riavviato l’attività – ha detto l’imprenditore –, ma il nostro reale obiettivo è tornare nella struttura di San Lorenzo, alla quale siamo legati in modo particolare per ragioni affettive».

I danni nel capannone devastato dall’incendio di sette giorni fa ammontano a 600 mila euro e una somma analoga dovrà essere investita per riacquistare i materiali andati distrutti. L’azienda è coperta da assicurazione, situazione che consentirà di accorciare i tempi del ritorno a San Lorenzo. La Volentieri-Pellenc si era insediata in tale sede alcuni anni addietro, ma il rapporto tra la proprietà toscana e i titolari dei diritti sull’edificio risale a oltre trent’anni fa. «Di base c’è un rapporto di stima e fiducia – afferma Loris De Paoli, proprietario del capannone –, ma è ben presente anche il desiderio di riprendere il prima possibile la produzione. L’incendio è stato un brutto colpo, ma non ci ha messo in ginocchio».

Le fiamme, nel capannone situato tra Zoppola e San Lorenzo, si erano alzate alte in cielo, obbligando decine di vigili del fuoco a ore di lavoro per averne ragione. Un episodio che aveva richiamato sul posto diversi abitanti di San Lorenzo, comunità legata alla fabbrica perché in quei capannoni hanno lavorato decine di persone del posto. Per questo, guardando le fiamme alte nel cielo, il sentimento prevalente era stata la tristezza. Ma ora si vuole ripartire e anche San Lorenzo può guardare avanti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto