Dopo la Boutique Adami a fine gennaio lascia anche la sartoria Nervesa

Nuova serranda abbassata sotto i portici di piazza San Giacomo. A marzo, a dire addio al salotto buono di Udine, era stata la Boutique Adami. Alla fine del mese di gennaio, quando terminerà il periodo di svendita, a lasciare la piazza sarà il punto vendita Nervesa Sartoria d’Europa. In questo caso non si tratta di una chiusura vera e propria, ma di un trasferimento. Bocche cucite sulla destinazione da parte delle commesse del negozio, specializzato nella vendita di abiti sartoriali. Ciò che è certo è che la scelta non è dettata dagli strascichi della crisi, visto che lo spazio commerciale lavora bene e ha un bel giro di gente. E allora cos’ha spinto il marchio del made in Italy ad abbandonare piazza San Giacomo? Se la colpa sia da dare al caro affitti o al richiamo di qualche centro commerciale o area dello shopping, non è ancora dato saperlo. Per ora l’unica cosa certa è che dopo 6 anni di presenza in città, Nervesa, azienda trevigiana presente in tutto il nord Italia, chiude i battenti.
In questi giorni il via vai di clienti è notevole, tutti a caccia dell’affare dell’ultimo minuto. Come già accennato, dal punto vendita, dove lavorano due persone (che aumentano in concomitanza con qualche evento), non trapelano informazioni sul luogo del trasferimento. Sicuramente non in piazza San Giacomo, dove ormai si contano più bar che negozi. E quando un’attività cessa di esistere, non è così automatico che possa riaprire. La Boutique Adami ne è un esempio: nonostante fosse ubicata in una posizione ottimale, tra via del Monte e piazza San Giacomo, le vetrine sono rimaste vuote dal mese di marzo 2019.
Un momento non facile per il commercio cittadino, ancora stretto nella morsa della crisi. Negli ultimi mesi si assiste a un turnover piuttosto rapido di attività commerciali, con chiusure e nuove aperture, anche in centro storico, che si susseguono. Spesso a incidere in maniera determinante sull’abbandono delle vie o delle piazze principali di Udine è il caro affitti, con molti proprietari che anziché abbassare i canoni, preferiscono lasciare sfitti i locali. —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto