Dopo la pulizia nel canale Ledra sono tornati l’acqua e i pesci VIDEO

Udine, gli operai del Consorzio hanno recuperato nell’alveo e lungo le sponde rifiuti e anche una bomba. L’Ente tutela pesca sta avviando la fase di ripopolamento della fauna ittica con trote e temoli
Udine 28 Gennaio 2014 roggia di palma Copyght Petrussi Foto TURCO
Udine 28 Gennaio 2014 roggia di palma Copyght Petrussi Foto TURCO

UDINE. È tornata l’acqua nel canale Ledra e l’Ente tutela pesca ha avviato la fase del ripopolamento della fauna ittica.

Il corso d’acqua, svuotato a febbraio dai tecnici del Consorzio Ledra Tagliamento per permettere i lavori di pulizia dell’alveo e di ripristino delle sponde, era stato utilizzato dagli udinesi come una grande discarica, tanto che durante le operazioni di bonifica sono stati trovati dai rifiuti solidi urbani alle batterie per autombiili, dalle gomme di biciclette ai pneumatici e persino una bomba a mano.

«Abbiamo reintrodotto l’acqua nel circuito cittadino del canale Ledra, nel ramo che prende il nome di canale di Castions – spiega Massimo Canali, direttore del Consorzio –. Attualmente stiamo finendo i lavori in quelli di Trivignano Udinese e di Santa Maria la Longa dove prevediamo di inserire l’acqua entro il 10 aprile». Sono molti i rifiuti venuti a galla, frutto dell’inciviltà dei cittadini. «Abbiamo raccolto immondizie di tutti i tipi, che abbiamo provveduto a smaltire nei siti previsti».

Cosa, questa, che avrebbero dovuto fare direttamente gli stessi udinesi. Sono stati trovati pezzi di lamiera, ruote di biciclette, pneumatici e batterie di auto, pile, valige, abiti stracciati, barattoli di vernice, sacchi delle immondizie. Qualcuno si è anche voluto disfare di una bomba a mano, nel punto del canale parallelo a via Marangoni, portata via dagli artificieri.

Si era trattato di un ordigno (un “lemon granade”) di fabbricazione statunitense di circa mezzo chilo di peso, una bomba da esercitazione, a carica ridotta. Era adagiata sul fondo del canale, coperta da uno straccio bianco: molto probabilmente non si trovava lì da tempo, secondo gli inquirenti qualcuno se n’era disfatto di recente.

Dopo la reintroduzione dell’acqua nei canali, il passo successivo consiste nel ripopolamento della fauna, la cosiddetta “semina”. Il piano regionale è stato varato giovedì, al termine della riunione del comitato scientifico dell’Ente tutela pesca. «In Fvg – chiarisce il presidente dell’Etp, Flaviano Fantin – è stato deciso di inserire trote e temoli, ma anche specie non autoctone.

Prima di tutto saranno inserite le uova, poi gli avannotti (pesci appena usciti dalle uova), il novellame (pesci giovani, dai 5 ai 12 centimetri) e soltanto in un secondo tempo gli esemplari adulti». Se i corsi d’acqua naturali saranno ripopolati (introducendo appunto uova, avannotti e novellame) con specie ittiche più pregiate, come trota marmorata e temolo, nei canali artificiali – «gli unici presenti in città» – verranno inseriti esemplari già adulti di trota fario e iridea. «Il piano semina ha previsto di introdurre nei canali artificiali della regione – sottolinea Giovanni Petris, direttore dell’Ente tutela pesca – circa 420 quintali di trota fario e iridea. A Udine, di qui alla fine dell’anno, ne saranno inseriti 58».

L’Ente ha aperto la stagione della pesca lo scorso 31 marzo. «Il comitato scientifico – conclude Fantin – ha cercato di rispondere sia alle esigenze ambientali, sia alle necessità dei pescatori, confermando quasi tutti i campi gara presenti nella regione».

Lo svuotamento del canale Ledra, che solitamente avviene ogni tre anni, salvo casi di manutenzione straordinaria, era servito principalmente per consentire la sistemazione delle sponde erose e i lavori di espurgo dell’alveo. Un’operazione che aveva suscitato qualche polemica tra i residenti perchè, proprio durante questa operazione, dal letto asciutto del canale erano stati notati pesci morti (infilati in qualche sacca nascosta che gli operatori non erano riusciti a individuare e recuperare) che rilasciavano un odore sgradevole.

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