Dopo nove settimane tutti gli indici al minimo: ecco cosa raccontano i dati dell'emergenza Covid in Friuli

Il Friuli Venezia Giulia arriva alla riapertura del 4 maggio con tutti i numeri della pandemia al minimo. I nuovi contagi che si registrano giorno dopo giorno sono ormai ridotti
Tolmezzo 6 Aprile 2020. Coronavirus. Tamponi in auto. © Foto Petrussi
Tolmezzo 6 Aprile 2020. Coronavirus. Tamponi in auto. © Foto Petrussi

UDINE. Il Friuli Venezia Giulia arriva alla riapertura del 4 maggio con tutti i numeri della pandemia al minimo. I nuovi contagi che si registrano giorno dopo giorno sono ormai ridotti: domenica 3 maggio si è toccata quota 13, il dato più basso dal 18 marzo. I pazienti ricoverati nelle terapie intensive degli ospedali della regione sono 6, quando a inizio aprile si contavano 61 ricoverati.

È bassissimo anche l’indice Ro, che misura le persone contagiate da un singolo malato: se all’inizio dell’epidemia in regione questo indice era arrivato anche a 3 (ossia un positivo contagiava altre tre persone) ora siamo scesi sotto quota uno ossia a 0,83 (un malato contagia “meno” di una persona, che ovviamente è una espressione matematica che fa capire come sia calata la capacità di infettare).

CORONAVIRUS, I DATI

Questa discesa delle curve dopo nove settimane dalla comparsa in Fvg del primo paziente contagiato si nota direttamente nei grafici elaborati dal professor Vincenzo Della Mea, docente di Informatica medica del dipartimento di Scienze matematiche, informatiche e fisiche dell’università di Udine. «Siamo arrivati fin qui con uno sforzo notevole – sottolinea il docente – e non dobbiamo scordare che il virus esiste ancora. Per non perdere di nuovo le libertà che ci stiamo riguadagnando dobbiamo ora pensare a organizzarci, a evitare gli assembramenti, i contatti».

Ma se dovessimo sfortunatamente ridare spazio al virus quando emergerebbero i primi dati sulla ripresa dei contagi? «Credo che già entro due settimane si potrebbero vedere i numeri salire di nuovo – afferma Della Mea – . Proprio questo sfasamento di due settimane è quello che rende difficile cogliere i risultati di un determinato comportamento. La chiusura totale di marzo ha infatti cominciato a dare i primi frutti più avanti. Così anche ora corriamo il rischio di accorgerci di eventuali errori solo tra quindici giorni».

Sperando di non dover fare i conti con una ripresa dei contagi, arriviamo comunque a questa fase 2 con un grosso lavoro alle spalle. «In queste nove settimane – spiega il professore – sono stati eseguiti in regione circa 75 mila tamponi su 48 mila persone. Dunque su alcuni soggetti i tamponi sono stati eseguiti più volte. Il monitoraggio ha fatto emergere circa tremila casi positivi. Se consideriamo che le 48 mila persone testate rappresentano il 4 per cento della popolazione del Friuli Venezia Giulia ci rendiamo conto che la stragrande maggioranza dei cittadini residenti in regione non è stata esaminata. Non si deve dunque sottovalutare la possibilità che il virus sia presente su molte più persone di quelle finite nelle statistiche. I numeri della pandemia potrebbero essere diversi».

Nonostante ciò, il Friuli Venezia Giulia è una delle regioni d’Italia in cui i tamponi sono stati eseguiti in maggiore quantità in relazione ai residenti. La Lombardia, per esempio, in proporzione ha monitorato una popolazione molto minore. Ripercorrendo queste nove settimane anche con i grafici dell’università, ci si rende conto come il momento peggiore sia stato quello di fine marzo. Quello è stato il vero “picco”. Dalla settimana seguente gli indici hanno cominciato la discesa.

«I segnali positivi giungono dalle terapie intensive che ormai registrano cinque o sei pazienti – dice il professore – e anche i nuovi contagi sono poco più di una decina al giorno. Fra i numeri che invece non sono scesi in proporzione c’è purtroppo quello delle persone decedute: i bilanci delle ultime settimane ci mostrano infatti una situazione altalenante: 30 morti tre settimane fa, 39 due settimane fa e 33 negli ultimi sette giorni».

I dati comunicati ieri dalla protezione civile regionale registrano due decessi, uno in più rispetto a sabato. Il numero complessivo di morti da Covid-19 in Fvg è di 295. Trieste è il territorio più colpito (158 casi); seguono Udine (72), Pordenone (61) e Gorizia (4). Relativamente ai casi positivi, ieri se ne sono contati 13 in più: l’Area Triestina registra 1.271 infettati; seguono Udine con 954, Pordenone con 644 e Gorizia con 189. A questi si somma 1 persona non residente in regione.

Sono cinque i pazienti che attualmente si trovano in terapia intensiva, mentre i ricoverati in altri reparti risultano essere 131 e le persone in isolamento domiciliare 973.

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