Dottoressa dell'ospedale di Udine vinta da una malattia a 45 anni

MARTIGNACCO. Sanità in lutto per la scomparsa, avvenuta nelle prime ore di sabato 31 ottobre, della dottoressa Barbara Grossetti, di Martignacco.

Quarantacinque anni, mamma di due bambine, era conosciuta in città e in provincia perché da oltre una dozzina d’anni lavorava nel reparto di Urologia dell’ospedale di Udine. A spegnere il suo sorriso è stata una malattia contro la quale combatteva da tempo.

«La sua vita, le sue scelte. Il suo modo di svolgere la professione con umanità e con un impegno continuo. Il suo amore sconfinato per la famiglia. Questa era lei». Con queste parole piene di sofferenza e commozione la ricorda il marito Andrea Stefanini.

Era nata a Udine Barbara Grossetti, nel gennaio del 1975. Aveva frequentato il liceo scientifico Marinelli e si era laureata in Medicina, sempre nel capoluogo friulano. Aveva poi scelto la specializzazione in Urologia che aveva conseguito a Pisa. Successivamente, aveva vinto il concorso ed era entrata a far parte del reparto del Santa Maria della Misericordia.

«Era amatissima dai pazienti, questo lo posso dire – racconta suo marito –, anche se sapevano della malattia chiedevano sempre al Cup quando sarebbe tornata. E alcuni sono venuti a casa nostra in lacrime. Aveva una passione enorme per il suo lavoro al quale dedicava tutta sé stessa.

Era stimata per la sua grande disponibilità e così per molti era diventata un punto di riferimento». La dottoressa Grossetti adorava gli animali e la natura in generale. «E sapeva anche disegnare molto bene» sottolinea ancora il marito.

Anche i colleghi le dedicano pensieri di stima e affetto. «Era una persona riservata – afferma il dottor Claudio Valotto, attuale responsabile dell’Urologia –, di grande cuore, dedita al lavoro, curava i malati con rispetto e dedizione».

«L’ho conosciuta nel momento più brutto – ricorda il dottor Fabrizio Dal Moro, predecessore del collega Valotto –, quando hanno cominciato a manifestarsi i primi sintomi della malattia. Ma lei era sempre gentile, con i pazienti e nel gesto clinico. Una persona meravigliosa».

«Lascia un grande vuoto», dice poi il professor Vincenzo Ficarra, anche lui direttore, a partire dal 2013, dell’Urologia. «Come professionista era la migliore che ogni direttore vorrebbe al suo fianco, sono onorato di aver lavorato con lei.

Ma era anche una grande amica. In quegli anni il reparto era come una grande famiglia, si usciva spesso insieme a cena, ci si conosceva bene tutti anche al di fuori del lavoro. Lei era una “donna del Friuli”, una donna di poche parole, ma che metteva il massimo impegno in tutto ciò che faceva.

Si metteva sempre a disposizione dei pazienti e anche dei colleghi. L’avevo sentita pochi giorni fa perché anche nell’ultimo durissimo periodo aveva trovato il tempo di pensare agli altri e di salutarli».

Federica Rachelli conosce la dottoressa Grossetti da quasi vent’anni, è una delle sue amiche più care e la ricorda così: «Posso solo dire che secondo me Barbara è una grande persona che ha dimostrato una forza e un carattere che non ho mai trovato in nessun altro. Una professionista brillante che consiglierei a chiunque per eventuali cure e una grande mamma».

I funerali, partendo dall’ospedale di Udine, si svolgeranno martedì 3 novembre, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Martignacco. La salma sarà tumulata nel cimitero di Faugnacco. —


 

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