Driutti all’attacco: vince la malapolitica

Lo sfogo dell’ex sindaco di Manzano (Forza Italia): cercato un’altra maggioranza solo dopo il tradimento di alcuni dei miei

MANZANO. L’ex sindaco Lidia Driutti rompe il silenzio. E risponde alla sua (ex) giunta e ai consiglieri dimissionari, non risparmiando dure accuse. «Ormai tutti lo sanno, ha vinto la malapolitica, quella fatta di ricatti e accordi sottobanco – dice senza giri di parole –. Se ho cercato altrove una maggioranza (parlo di Iacumin, non di Zamò, perché è stato lui a contattare me), era solo per trovare altre persone valide e pulite (non i partiti) disposte a lavorare per una comune strategia di crescita per il bene di Manzano».

La sua “incursione” tra i banchi di minoranza sarebbe partita «solo dopo il tradimento di Macorig, Venturini, Balutto e Bergamasco nel consiglio comunale di fine novembre, ai quali si è accodato Genova – spiega –. Una situazione cominciata 8 mesi fa, dopo la sconfitta di Macorig alle regionali, quando l’uomo, a caccia di un posto, forse neanche di sindaco, ha dato inizio a un logorio continuo fatto di segni, gesti, azioni sotterranee per noi inequivocabili, a cui né io né il gruppo con me rimasto abbiamo ceduto. A quel punto, coadiuvato da Venturini, ha continuato più forte l’offensiva volta a ingessare l’apparato amministrativo». Insomma, l’intera operazione sarebbe scattata per sistemare Macorig, privo di incarichi prestigiosi, ma ancora forte di un consenso che potrebbe farlo tornare sulla poltrona di sindaco.

Ma i sassi che la Driutti deve togliersi dalle scarpe sono ancora molti: «Tutti i motivi da loro dichiarati sulla stampa sono contraddittori, privi di significato politico e facilmente smentibili. Gli assessori hanno sempre avuto piena libertà operativa nei rispettivi settori e personale competente e professionale con cui collaborare: non sono i dipendenti che possono bloccare le azioni degli assessori. Nel mandato precedente, infatti, senza certi personaggi abbiamo lavorato molto e con successo. Purtroppo anche sotto il profilo politico il capogruppo Macorig non ha agevolato la coesione, anzi».

Dopo la batosta, Driutti sembra dunque aver ritrovato energia, determinata a fare chiarezza su questa infelice pagina politica in cui tutti sono contro tutti: anche gli ultimi fedelissimi di Progetto Manzano, infatti, hanno avuto da ridire sull’operato del sindaco, criticato per la sua mancanza di decisionismo. L’ex primo cittadino chiude con l’ultima picconata: «In questo momento di crisi le elezioni serviranno solo a soddisfare appetiti personali che qualcuno nasconde dietro l’interesse dei cittadini. Il mio obiettivo per Manzano era realizzare il programma elettorale che i cittadini hanno approvato attraverso il voto, semmai rivisto e migliorato; per gli altri, l’obiettivo era invece di non farmelo realizzare. Desidero comunque ringraziare di cuore il gruppo dei consiglieri che mi ha sostenuto e tutti i cittadini che credono in me».

Rosalba Tello

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