Due cadute in montagna, ferito il gestore del Corsi

TARVISIO. Se l’è vista brutta il gestore del rifugio Guido Corsi, in comune di Tarvisio, che è stato vittima di un infortunio in montagna proprio mentre stava sistemando il tubo dell’acqua che serve la struttura, aperta alcuni giorni fa per la stagione estiva.
Una caduta da un’altezza di circa un paio di metri è costata al triestino Cristiano Martucci, 44 anni, la frattura di un polso, diversi punti di sutura sul capo e contusioni sul resto del corpo. «Ero salito un paio di giorni fa – ci ha raccontato ieri al telefono lo stesso gestore del Corsi – e avevo collegato provvisoriamente l’acqua. Oggi (ieri per chi legge, ndr) ero andato a sistemare il tubo dell’acqua.
Ma la sorgente è in un canale che si trova in una zona impervia». Così, attorno alle 13, Martucci è salito per controllare la situazione, ma ha messo un piede in fallo ed è scivolato a terra. «Ho messo il piede sopra un sasso che non era stabile – ha proseguito il 44enne – e quindi sono caduto da un’altezza di un metro e mezzo, forse due».
L’uomo, che gestisce il Corsi da una quindicina di anni, è quindi rientrato sulle proprie gambe al rifugio montano, che ieri era molto affollato vista la bella giornata. Lì i clienti hanno richiesto l’intervento del 118, il cui personale sanitario è giunto con l’elicottero.
Martucci, dopo le prime cure sul posto, è stato trasportato all’ospedale di Tolmezzo e le sue condizioni non destano preoccupazioni. Hanno atteso i soccorsi insieme al gestore anche i volontari del Soccorso alpino e la Guardia di finanza. «Mi hanno messo 11 punti in testa, ho il polso fratturato e deve essere operato, oltre a contusioni varie in tutto il corpo» ha riferito il gestore del Corsi, aggiungendo di voler «tornare subito al Rifugio», una volta eseguita l’operazione chirurgica al braccio.
Il rifugio montano, meta di escursionisti e alpinisti, rimane aperto da giugno a ottobre. Da quindici anni la gestione del Corsi è stata affidata a Martucci, che si è sempre prodigato per offrire il meglio ai suoi clienti. Il rifugio viene utilizzato abitualmente quale base d’appoggio per le ascensioni allo Jof Fuart, alla Cima di Riofreddo, alla Cima del Vallone e alle molteplici vie d’arrampicata sulle pareti dell’Ago, del Campanile di Villacco e delle Madri dei Camosci.
Ma consente anche attraversate al bivacco Mazzeni, transitando per la Forcella Lavinal dell’Orso, al rifugio Pellarini per la Forcella di Riofreddo; al bivacco Cai Gorizia per la forcella del Vallone.
Poco prima, inoltre, si è verificato nelle vicinanze un altro incidente in montagna. L’allarme è scattato lungo il sentiero che dal rifugio Corsi conduce alla forcella del Rio Bianco, dove un settantenne è scivolato fra le rocce procurandosi una frattura al ginocchio.
Attorno alle 12.30, infatti, alcuni escursionisti hanno chiesto aiuto per un uomo di 70 anni, residente a Tricesimo, che era caduto rimanendo bloccato in una zona impervia. Sul posto sono giunti i volontari del soccorso alpino di Cave del Predil e i militari della Guardia di finanza di Sella Nevea che, con l’elicottero della Protezione civile Fvg, hanno raggiunto e recuperato il ferito trasportandolo all’ospedale di Tolmezzo.
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