Due cani rottweiler in fuga tra la gente

Sfuggiti al proprietario, sono stati catturati con grande difficoltà dai militari dell’Arma. Il caso chiuso con una multa

PORDENONE. Li cercava con una certa apprensione il proprietario. Li hanno trovati e bloccati i carabinieri, con l’aiuto del cinovigile. E non è stata una passeggiata. Bloccati come si fa con i malviventi, con le auto disposte a “tenaglia” per chiudere tutti i varchi, perchè non scappassero ulteriormente. Soprattutto per evitare il peggio, ovvero che nella loro fuga assalissero qualche passante.

Una caccia al cane, o meglio a due cani, rottweiler di grossa taglia, quella che ha coinvolto nei giorni scorsi (la notizia è trapelata ieri) i militari dell’Arma in centro a Pordenone, zona viale Grigoletti, allertati da alcune preoccupate segnalazioni di cittadini. Cosa ci facevano in giro, quei robusti molossi, a guinzaglio sciolto? Dove stavando andando? Erano fuggiti al proprietario, il quale si era subito messo a cercarli, invano. Nel frattempo si erano mossi sulle loro tracce anche i carabinieri del nucleo Radiomobile, sollecitati dai cittadini inquietati. Ben presto il caso è stato risolto e l’allarme rientrato.

Al proprietario è stata contestata l’omessa custodia. Il reato, depenalizzato, prevede che chiunque «lasci liberi, o non custodisca con le debite cautele, animali pericolosi da lui posseduti» o ne «affidi la custodia a persona inesperta», sia punito con un’ammenda sino a 250 euro. La fattispecie è chiara. Com’è altrettanto chiaro che i rottweiler, cani originari della Germania – dov’erano usati per la custodia delle carni dei macellai – ed utilizzati in casa nostra principalmente come guardia e per la difesa personale, sono indipendenti e ben determinati nelle loro azioni. Questione di indole, pedigree.

Un tempo la razza era annoverata in Italia tra le 17 pericolose: non lo è più dopo il riordinamento del “settore” (ordinanza ministeriale del 2009) e a seguito delle proteste del mondo cinofilo. Ora non si fa più riferimento all’aggressività in base alla razza d’appartenenza. Restano gli interrogativi sul potenziale rischio fuga, specie in città, in aree affollate, dove sono presenti anche bambini.

Quesiti vecchi, che si ripropongono ciclicamente. Le cronache, anche provinciali, si sono interessate più volte negli anni ai rottweiler, e non solo per aggressioni a persone. In particolare, nel 2010 il sindaco di Sacile aveva emanato una specifica ordinanza, imponendo al proprietario di un rottweiler il ricovero dell’animale in una struttura per la rieducazione comportamentale, con istruttori abilitati (d’intesa col proprietario e a sue spese), sino a dimostrazione dell’avvenuta capacità di controllo. Il provvedimento era stato assunto dopo aver valutato il rischio, potenzialmente elevato, per l’altrui incolumità.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto