Due casi di scabbia nella casa di riposo di Codroipo

Il sindaco: contagio partito da un ospite arrivato dalla Sereni Orizzonti. L’Asp Moro: per precauzione avviata la profilassi

CODROIPO. Due casi di scabbia sono stati registrati in questi giorni nella residenza per anziani dell’Asp Daniele Moro di Codroipo. Il primo, come conferma il direttore generale Valentina Battiston, riguarda un recente ingresso, proveniente dalla struttura Sereni Orizzonti di Aiello del Friuli.

L’ospite ha contagiato una seconda persona. Ulteriori accertamenti si stanno eseguendo sul personale. «Segnalata immediatamente la necessità di approfondimenti al medico curante – dichiara il direttore –, lo stesso non ha ritenuto di indirizzare gli ospiti a una visita specialistica che avrebbe consentito di comprendere la reale natura del problema. Solo a seguito dell’insistenza del nostro personale infermieristico, il medico curante ha deciso di prescrivere una visita dermatologica in cui è stato confermato che si trattava di scabbia».

Ora nella residenza dell’Asp, in accordo con il distretto sanitario, «non essendo attualmente in essere un’epidemia, ma solo a titolo precauzionale e preventivo e nel rispetto dei protocolli sanitari in vigore», verrà applicata a tutti gli ospiti e distribuita al personale l’apposita terapia, che prevede l’utilizzo di una crema, grazie alla quale in 12 ore viene eliminata qualsiasi ulteriore possibilità di contagio. Scatterà, inoltre, una sanificazione di locali, lenzuola, coperte, materassi e indumenti personali.

La situazione, dunque, è sotto controllo. «Non c’è nessuna preoccupazione – riferisce il sindaco di Codroipo Fabio Marchetti – perché fortunatamente la situazione è stata monitorata con grande attenzione da parte degli infermieri dell’Asp Daniele Moro nonostante l’errore commesso dall’azienda sanitaria sulla diagnosi».

Il personale dell’Asp Moro infatti, dopo aver segnalato i sintomi di un ospite all’azienda sanitaria, ha insistito e per fortuna ha ottenuto che venissero prescritti i controlli dermatologici, dai quali è proprio risultato l’accertamento del contagio.

La trasmissione della scabbia avviene per contatto cutaneo diretto (ad esempio dormire nello stesso letto), oppure per contagio indiretto (contatto con lenzuola, biancheria, vestiti). L’acaro non ha ali, non salta e non vola e non può vivere al di fuori del corpo umano: la sua sopravvivenza lontano dalla cute dell’uomo è di sole 72 ore. Si precisa che la scabbia può colpire chiunque, indipendentemente dalle condizioni igieniche personali, e che con una adeguata terapia si ha la completa guarigione.

(ha collaborato Paola Beltrame)


 

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