Due casi di sospetta meningite a Staranzano

MONFALCONE. Due casi di sospetta meningite virale sono stati trattati a Natale e Santo Stefano dai sanitari dell’ospedale San Polo di Monfalcone.
Per un anziano di novant’anni, residente a Staranzano, gli esami hanno confermato l’iniziale diagnosi: giunto in ambulanza al nosocomio monfalconese per un sospetto ictus, l’uomo è stato tenuto in isolamento per un paio di giorni, prima di essere trasferito nel reparto di Medicina: le sue condizioni, in un quadro aggravato da altre patologie (in particolare un’infezione alle vie urinarie), non destano tuttavia preoccupazione. Il tipo di meningite contratta dall’anziano non è di tipo batterico ed è esclusa ogni possibilità di contagio, come confermato dal direttore sanitario dell’Aas 2 Bassa Friulana-Isontina, Gianni Cavallini.
Paura anche per un bebé di appena tre mesi, anche lui di Staranzano, arrivato al Pronto soccorso del San Polo con i sintomi tipici della meningite, ovvero febbre alta e stato soporoso. Immediatamente è scattato il protocollo sanitario adottato dalla struttura d’emergenza in questi casi: il bimbo è stato trasferito all’hub di riferimento per il territorio, ovvero l’ospedale infantile Burlo Garofolo di Trieste, dove il piccolo è stato sottoposto a tutti gli esami del caso. Il test del liquor (il liquido cefalorachidiano) ha dato esito negativo e gli ulteriori controlli hanno appurato che il piccino, che resta ricoverato al Burlo, era affetto da sepsi.
I genitori avevano peraltro già provveduto a immunizzare il figlioletto, recentemente sottoposto alla vaccinazione anti-meningococco e pneumococco, esattamente come i due fratellini.
«Non c’è nessun allarme-meningite nel nostro territorio. I due casi di Staranzano non hanno nulla a che vedere con quanto accaduto in Toscana o a Roma», tiene a precisare Cavallini, che spiega come «il tipo di meningite trattato all’ospedale San Polo è di forma benigna: è esclusa, dunque, ogni forma batterica». Cavallini indica che «il decorso del bimbo, in particolare, è stato incoraggiante: il bebè sta molto meglio». Per il direttore sanitario dell’Aas, «è dunque da evitare ogni forma di inutile allarmismo».
La situazione è monitorata anche dalla Regione: «Il sistema è assolutamente preparato a intercettare eventuali situazioni di questo genere – specifica l’assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca –, che ovviamente seguono un iter particolare in caso di pazienti in tenera età. Siamo totalmente attrezzati per affrontare queste situazioni: anche in una condizione di incertezza, come in questo caso, è scattato il meccanismo precauzionale, che ha permesso di accertare le condizioni del bambino ricoverato al Burlo».
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