Due ispettori Enel sospetti e il sindaco lancia l’allarme

A Carlino e vicinanze non convince la presenza di sedicenti consulenti dell’azienda. Il primo cittadino, Diego Navarria, invita soprattutto gli anziani a non aprire la porta

CARLINO. È di nuovo allarme-truffa a Carlino. La presenza di due coppie di persone che si qualificano come consulenti Enel ha messo in allerta la gente del paese, allarmata soprattutto dall’insistenza con cui i due propongono cambi di contratto, ma soprattutto insospettite per le numerose domande che rivolgono sugli spostamenti delle famiglie.

Alcuni carlinesi hanno chiamato il numero verde di Enel, il cui addetto ha riferito che l’azienda non ha consulenti in quella zona in questo periodo. Contattato anche dal Messaggero Veneto, l’addetto Enel ha risposto che l’azienda non sa se ci sono suoi consulenti a Carlino.

Il servizio è assegnato infatti a una ditta esterna che non si sa come e quando opera. Ha ribadito però che i loro “emissari” dovrebbero essere tutti dotati di tesserino di riconoscimento con la scritta Enel, sottolineando di prestare attenzione al logo in quanto questo è stato cambiato.

Ma proprio alla richiesta di mostrare il tesserino identificativo i personaggi sospetti – una ragazza bionda e un giovane moro – si sarebbero rifiutati.

A quel punto un carlinese ha postato su facebook l’informazione avvisando poi di persone i vicini e il sindaco Diego Navarria.

Questi da sempre molto attento alla sicurezza dei propri concittadini, ha immediatamente pubblicato sul proprio sito l’invito, rivolto soprattutto agli anziani, a non aprire la porta di casa «anche se queste persone fossero realmente consulenti di Enel, caso mai vi contatteranno loro al telefono».

Si è anche raccomandato di non fornire alcuna notizia sulla propria famiglia o su quelle vicine.

La tattica di “aggancio” è sempre la stessa: la coppia, generalmente un ragazzo e una ragazza, suonano alla porta e, al citofono, dicono di essere addetti Enel con il compito di formulare nuove vantaggiose proposte inerenti i costi dei consumi energetici chiedendo immediatamente di poter vedere una bolletta di luce già pagata per meglio contabilizzare il risparmio derivante dal nuovo contratto.

Ma subito passano a vie di fatto chiedendo di quanti componenti è formata la famiglia, se sono a casa, se lavorano e altro. Ma si spingono anche oltre cercando informazioni sulle famiglie vicine, tipo se sono in casa o se sono al lavoro, con la scusa di poter passare quando queste sono a casa. E sono proprio queste domande ad aver insospettito la gente che si è scatenata poi sui social.

L’allarme arriva anche da altri paesi, come Torviscosa, Bagnaria Arsa e anche Martignacco dove i due consulenti avrebbero passato in rassegna il centro e anche i paesi limitrofi e dove sarebbero stati qualificati come truffatori e non consulenti Enel.

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