Due secoli di invenzioni friulane che hanno cambiato il mondo

Presentato a Udine un volume che raccoglie i ritratti di dieci personaggi della scienza e dell’imprenditoria

UDINE. Dieci friulani a confronto con il mondo. Un dialogo a più voci che traccia la via da seguire per entrare nella storia. «Friulani delle idee» è un libro «pensato per i ragazzi», come ha spiegato ieri il presidente della Fondazione Crup, Lionello D’Agostini parlando a oltre 200 studenti raccolti nell’aula magna dell’Isis Malignani. Perché la pubblicazione, edita da Casamassima con la collaborazione di Fondazione Crup, Regione Fvg e Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia, sarà presentata nelle scuole di Udine e Pordenone.
Si tratta di dieci storie di altrettanti inventori friulani, protagonisti del progresso e dello sviluppo storico, economico e tecnologico del Friuli tra 1800 e 1900: il tessitore Giovanni Antonio Santorini, il “meccanico pensatore” Andrea Galvani, il “mosaicista futurista” Gian Domenico Facchina, Arturo Malignani l’inventore che non ha bisogno di presentazioni, il maestro del tempo Remigio Solari, i progettisti del primo elicottero italiano, Carlo Leopoldo Lualdi e Glauco Corbellini, il designer Arieto Harry Bertoia, l’imprenditore visionario Lino Zanussi, il recordman dei brevetti Lisio Plozner, lo scienziato spaziale Pietro Enrico Di Prampero.

A raccontare la propria avventura c’era uno dei protagonisti: l’inventore della “bicicletta spaziale”. «Un nome improprio – ha sottolineato Di Prampero – ma che stuzzica la curiosità. E non nascondo che sono piuttosto emozionato a parlare di un progetto nato all’inizio degli anni Ottanta e sviluppato anche nelle stanze del Malignani». Nato a Udine nel 1940, Di Prampero dopo la maturità al liceo Stellini si laurea in Medicina e Chirurgia a Milano.

È quello il primo indizio che porta alla “bicicletta spaziale”. «Dopo la laurea sono stato inserito nel Life science working group dell’Esa, l’Agenzia spaziale europea che collabora a stretto contatto con la Nasa – spiega Di Prampero –. In quegli anni il mio interesse di ricerca era diretto alla fisiologia dell’uomo nello spazio. Perché il muscolo in assenza di gravità perde moltissime delle proprie capacità funzionali. Era necessario misurare la diminuzione di potenza e di forza muscolare, quindi abbiamo pensato a un modo che consentisse di misurare il lavoro, la potenza e la forza sia prima sia dopo il volo. Strumento che i giornalisti battezzarono “bicicletta spaziale”».

zanussi

In quegli anni erano fortissime la ricerca e la curiosità intorno agli astronauti, ma nessuno aveva pensato a misurare lo sforzo e soprattutto l’assenza di sforzo. Ci pensò un friulano. «L’astronauta pedalava con opportuni marchingegni già nella navetta spaziale – ricorda Di Prampero –. La nostra idea consiste nel misurare quello sforzo. Un’idea realizzata a partire dal 1990 all’università di Udine. Grazie ai finanziamenti dell’Agenzia spaziale italiana e alla collaborazione del Malignani diretto dall’allora preside Fabio Illusi, abbiamo costruito il Med, acronimo di Multipurpose ergometer dinamometer. Appunto la bicicletta spaziale che misura il lavoro, la potenza e la forza. Uno strumento fondamentale anche nella riabilitazione di pazienti costretti a letto per un lungo periodo di tempo»».

Ecco uno dei sentieri verso l’eccellenza tracciati da “Friulani delle idee”. Grazie a una ricerca accurata delle invenzioni e a una attenta ricostruzione delle biografie - basate principalmente sullo spoglio di periodici, manoscritti, atti ufficiali e brevetti - il volume fornisce informazioni inedite sulle figure che hanno legato il proprio nome a idee e prodotti la cui fortuna ha travalicato i confini nazionali, attirando lo sguardo internazionale sul Friuli. A introdurre l’opera è il professor Antonio Giusa e ne parla come di un testo che «mette in luce una nuova immagine del Friuli, spesso identificato nel passato come un luogo periferico, escluso dalle rotte in cui circolavano le idee e le innovazioni. Al di là del luogo comune che vuole il popolo friulano forte, onesto e lavoratore, il volume vuole contribuire a completare questa definizione con l'aggettivo ingegnoso».

Ecco i dieci inventori delle province di Udine e Pordenone protagonisti del libro.

Giovanni Antonio Santorini - il così detto tessitore di idee, uno dei personaggi più innovativi nell'industria italiana della seta, che ha teorizzato e realizzato un modello di unità produttiva di piccole dimensioni.

Andrea Galvani – Meccanico pensatore, che ha modernizzato l'industria tessile del Friuli napoleonico e di quello austriaco.

Gian Domenico Facchina – Mosaicista al rovescio che, per la sua invenzione mirata al restauro delle vestigia romane, ottiene un brevetto e diviene uno dei più conosciutimosaicisti attivi in Francia.

Arturo Malignani – Elettricista ammazzagaz con il suo brevetto di perfezionamento del vuoto nel bulbo della lampadina, ceduto a Thomas Alva Edison.

Remigio Solari – Maestro del Tempo, un passaggio fondamentale nell'industria dell'orologeria con i suoi prodotti come gli orologi marcatempo, quelli a scatto di cifre ed i teleindicatori.

Carlo Leopoldo Lualdi / Glauco Corbellini – riconosciuti per l'invenzione dell'elicottero “utilitario”.

Arieto (Harry) Bertoia – Tra ferro e aria, artista e designer affermatosi negli Stati Uniti.

Lino Zanussi – Elettrodomestici bianchi in ogni casa, che ha condotto la sua azienda a conquistare i mercati mondiali con i suoi prodotti molto innovativi nel settore degli elettrodomestici.

Lisio Plozner – Scintilla che accende la cucina, il padre dell'accendigas piezoelettrico.

Pietro Enrico Di Prampero – Scienziato distintosi nella fisiologia spaziale.

Il volume non poteva non approdare all’istituto superiore che porta il nome di uno dei suoi dieci protagonisti: Arturo Malignani, l’ISIS di Udine. La seconda tappa sarà effettuata a Pordenone e coinvolgerà gli allievi dell’Itis J.F. Kennedy.

L’opera “Friulani delle idee. Dieci dialoghi con il mondo” è edita da Casamassima. Alla sua realizzazione hanno partecipato la Fondazione Crup in collaborazione con la Regione e la Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia.

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