E adesso l’Electrolux chiama gli assenteisti

In alcuni giorni a Porcia mancano 200 lavoratori su 900. Il gruppo non ci sta, ma i sindacati: «Si pensi agli esuberi»
Una veduta esterna dello stabilimento Electrolux di Porcia (Pordenone), in una immagine di repertorio..ANSA/ALBERTO LANCIA
Una veduta esterna dello stabilimento Electrolux di Porcia (Pordenone), in una immagine di repertorio..ANSA/ALBERTO LANCIA

PORCIA. Electrolux ha iniziato a convocare i lavoratori di Porcia per affrontare la grana dell'assenteismo, che in alcuni giorni tocca picchi del 23 per cento, con circa 200 persone non presenti in fabbrica, e tra gli addetti c'è chi non ha esitato a dichiarare che «è partita la caccia all'assenteista».

Da quanto si è appreso, maestranze selezionate dalla direzione del personale, con ogni probabilità in base al tasso di assenze, sono state chiamate in ufficio per chiarimenti.

Sempre stando a quanto riferito da alcuni lavoratori, l'azienda avrebbe avviato una sorta di indagine sulle ragioni delle richieste di poter stare a casa avanzate dai dipendenti. Ma la multinazionale, che nell'ultimo mese è ricorsa alla linea dura, con giro di vite su ferie e permessi, precisa che è in atto un semplice confronto coi dipendenti per valutare soluzioni che tengano conto delle esigenze di maestranze e azienda.

«Il tema dell’assenteismo non può essere ridotto al fatto che alcune persone non sono riuscite a ottenere permessi in determinate giornate da loro richieste, a fronte di assenze troppo numerose – osserva Marco Mondini, direttore di risorse umane e relazioni industriali di Electrolux in Italia –. Nello stabilimento di Porcia ci sono giorni o periodi in cui mancano oltre 200 persone contemporaneamente su un organico di 900: un elemento che influisce negativamente sull’organizzazione del lavoro e sulla competitività del sito e che deve essere oggetto di attenzione nell’interesse di tutti, azienda e lavoratori».

L’azienda, pertanto, nell’ambito delle sue prerogative «cerca da sempre di comprendere il perché dei tassi di assenteismo anomali – prosegue Mondini – e per fare questo parla con i dipendenti per valutare soluzioni e iniziative che possano contemperare gli interessi dei dipendenti e della produzione, nel pieno rispetto delle disposizioni legali e contrattuali».

«Chi parla di mancato rispetto delle norme o strette illegittime di blocco dei permessi parentali o per l’assistenza di familiari afferma fatti non veri – conclude –, strumentalizzando le iniziative che l’azienda porta avanti in modo trasparente, coinvolgendo lavoratori e rappresentanti sindacali, per cercare di capire il fenomeno e ridurre gli impatti negativi».

Le organizzazioni sindacali di Fim, Fiom e Uilm, comunque, lanciano un appello alla multinazionale affinché «si faccia un ragionamento più ampio per capire le reali necessità del sito produttivo di Porcia e soprattutto come affrontare il futuro». Gianni Piccinin (Fim), Roberto Zaami (Uilm) e Maurizio Marcon (Fiom) insistono sul fatto che esiste sì la grana dell'assenteismo, che determina un rallentamento della produzione, ma al contempo si parla di 356 esuberi da gestire.

«Un paradosso - ribadiscono i sindacalisti -. In presenza di picchi di assenteismo, non si riesce a organizzare in maniera efficiente l'attività produttiva per soddisfare gli ordini: servirebbero forse assunzioni per risolvere la situazione?». Una questione che, secondo i sindacati, dovrà essere affrontata in un tavolo ad hoc.

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