È il Kiss Day, alieni a villa Manin FOTO

Stasera il concerto della band Usa sulla cresta dell’onda dai 70: musica e maschere che sfidano il tempo

CODROIPO. Se gli alieni dovessero atterrare questa sera a villa Manin, e vedessero quattro uomini truccati che fanno andare in visibilio migliaia di persone, sicuramente penserebbero di non essere i primi arrivati sulla Terra e, forse, si metterebbero a ballare come gli altri.

I Kiss non sono soltanto un gruppo rock, non sono soltanto quattro uomini mascherati, ma sono parte integrante e fondamentale della storia musicale contemporanea. Nati a New York nel 1973 dalla mente di Gene Simmons e Paul Stanley, i Kiss hanno attraversato quattro decadi spargendo rock in tutto il mondo, vendendo milioni di dischi (più di 120 milioni) e mostrando uno stile unico e inimitabile.

Gli anni Settanta marcano il lato più oscuro della band, avvicinando un pubblico incline all'hard rock che, come spesso capita, rimane la parte più intransigente del loro seguito. I costumi e i trucchi sono certamente parte fondamentale del gruppo, intenzionato a caratterizzarsi fortemente.

La storia dei componenti, che a parte Simmons e Stanley cambiano continuamente, è degna di una telenovela, ma mai come Dynasty, il disco che consacra la band a livello mondiale: le sonorità passano dal rock alla musica disco (siamo nel '79) e contegono pezzi tuttora suonati in tutte le radio, come la celeberrima I was made for loving you.

Il successo planetario porta a un periodo di crisi che coincide anche con tante sperimentazioni musicali che i Kiss intraprendono, come l'album Music from “The Elder”, al quale collabora anche Lou Reed, pieno di sintetizzatori, archi e idee lontane dagli esordi. I fans della prima ora storcono il naso, ma questo non basta certo alla band per smettere di sperimentare. Gli anni 80 coincidono con un momento più pop: i Kiss appaiono anche su MTV nel 1983 per la prima volta e pubblicano l'ennesimo disco di platino Lick it up. Il decennio finisce tragicamente con la morte per malattia del batterista Eric Carr, che verrà sostituito da Eric Singer portando i Kiss all'album Revenge del 1992. Il tempo che conduce al 2000 fa pensare a un ritorno alla formazione originale, anche se le colonne portanti (Stanley e Simmons) non hanno mai interrotto il loro processo creativo, fatto di scommesse vinte e di canzoni indimenticabili.

E dunque questa sera, on stage a villa Manin – attaccano alle 20 i Rival Sons –, vedremo autentici alieni, i Kiss appunto, capaci di cambiare sempre, di non cambiare mai, di continuare comunque a esaltare il mondo con la loro musica e la loro leggenda, forti di tutti i loro dischi, da Kiss a Sonic Boom: campioni che attrversano le decadi con le loro maschere sfuggendo al tempo, alle mode e ai giudizi.

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