E le telecamere restano ancora un sogno

L’impegno a installarle l’amministrazione Pedrotti l’ha preso. Ma quando, come e soprattutto chi le pagherà, ancora non è dato sapere. Perché la questione della videosorveglianza interna all’autostazione delle corriere è legata alla trasformazione del terminal in vera autostazione. Perché ciò avvenga è necessario che la Provincia dia l’area in concessione al Comune che, a sua volta, ha scelto di affidarne la gestione a Gsm, la partecipata che già si occupa di parcheggi.
La formalizzazione è in standby da mesi perché non si è mai risolto il contenzioso tra Comune e Provincia sui termini dell’atto di concessione. Questo in realtà non ha impatti diretti sulla “struttura” terminal, perché nulla vieterebbe al Comune di Pordenone di installare le telecamere nel frattempo. Nulla, ad eccezione delle risorse, dei soldi che servono e che finora non sono stati trovati (anche per questione di patto di stabilità).
Una delle ipotesi avanzate qualche mese fa era stata quella di chiedere ad Atap di anticipare i fondi per installare l’impianto – anche se non basta acquistarle, va fatto un progetto di minima – in modo da ridurre i tempi dell’intervento. Anche questa soluzione, però, al momento non è stata perseguita.
Nel frattempo è continuata la trattativa tra Provincia e Comune per sbloccare il nodo gestione dell’area, che si trascina da mesi.
Questo aspetto, seppur tecnico, non è di secondaria importanza. Senza la perfezione della concessione e del succesivo contratto di servizio, Atap non paga il costo dei passaggi degli autobus e quindi il Comune di Pordenone non li incassa. Si tratta – stando alle stime – di circa 300 mila euro l’anno, introiti che, specialmente di questi tempi, farebbero molto bene alle casse dell’amministrazione comunale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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