E' morta Graziella Pecile, ex maestra alla Rodari che amava arte e teatro

UDINE. Diceva che i bambini fin da subito dovevano essere educati al gusto del bello, in tutte le sue forme. Lo ripeteva la maestra Graziella Benedetta Pecile facendo scoprire ai suoi allievi l’arte del teatro e della musica. L’insegnamento per lei era stata la sua vita. Fino alla fine, quando si interessava delle lezioni che stavano preparando le sue ex colleghe, l’ultima sugli egizi.

Se ne è andata a 75 anni, dopo aver lottato un anno contro la malattia «che aveva affrontato con serenità e autocontrollo – ricorda l’amica e collega Patrizia Maroello –. Era una persona di gran fede, molto equilibrata, che prendeva la vita con filosofia e lascerà in tutti quelli che l’hanno conosciuta dei profondi insegnamenti». Era stata per oltre 20 anni maestra alla primaria Rodari del quartiere Villaggio del Sole.

«Prima – prosegue Patrizia – aveva lavorato come insegnante specializzata nella scuola primaria di via Gorizia. Aveva cominciato a Pontebba come segretaria di tutto il distretto delle scuole e poi ha vinto il concorso ed è entrata di ruolo».

Appassionata di letteratura, «era una persona molto aperta dal punto di vista intellettuale, amante dell’arte in generale, le piaceva comporre poesie, coinvolgere i bambini con spettacoli teatrali, insegnare loro la musica. Diceva che era nostro compito seminare il gusto del bello e poi che sarebbe stato il tempo a decidere che cosa sarebbero diventati in base alle capacità e alle doti di ciascuno».

Un impegno quotidiano quello che Graziella metteva nel suo lavoro. Lei «così attenta e precisa, era diventata davvero una colonna portante della scuola Rodari. Era dotata di una eleganza naturale.

Sono stata davvero orgogliosa di averla conosciuta e la ringrazio per tutti gli insegnamenti che ha lasciato e che ha voluto condividere con me» prosegue Patrizia che l’ha aiutata ad affrontare la malattia assieme al “figlioccio” di Graziella, Davide, a cui l’ex maestra era molto legata.

Una vita dedicata alla scuola, dunque, «e alla sua mamma Maria che lei amava profondamente per averla accudita da sola dopo la morte prematura del padre Agostino. Ricordava sempre che era stato lui a tramandarle la passione per l’arte e per la letteratura e che in famiglia si respirava questo profondo amore per la conoscenza».

Andata in pensione a 57 anni, aveva poi iniziato a frequentare l’Università della terza età continuando ad approfondire i suoi studi, ad ampliare le sue letture, a scoprire nuovi autori, a dedicarsi alle sue poesie. Interessandosi sempre alle lezioni che preparavano le sue colleghe perché la scuola – e i suoi ex alunni che anche da grandi continuavano a ricordarsi dei suoi insegnamenti – le era rimasta nel cuore.

I funerali di Graziella saranno celebrati giovedì 18, alle 12, nella chiesa parrocchiale dei Rizzi. —


 

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