È morto il professore Rudi Malacrea, una vita per il Malignani

Studente, docente, poi vicepreside per più di vent’anni all’istituto tecnico L'insegnante, tra i fondatori della scuola di specializzazione Its, aveva 72 anni

UDINE. Un filo rosso, lungo un’esistenza. Annodato e inestricabile, come solo le lunghe storie d’amore riescono a essere. E in fondo, quella tra Rodolfo Malacrea - morto ieri mattina all’ospedale di Udine: aveva 72 anni - e l’istituto Malignani è stata proprio una storia di passione e dedizione, capace di resistere quasi sessant’anni. Rudi, nato ad Aiello, ha studiato sui banchi della scuola di viale Leonardo da Vinci: dopo la laurea in ingegneria elettronica a Trieste ha iniziato a insegnare alle serali del Malignani, ottenendo poi le docenze diurne di sistemi ed elettronica. Cattedra che ha presidiato con piglio fino al 2013, quando è andato in pensione: fin dagli anni Novanta all’insegnamento ha affiancato il ruolo di vicedirigente dell’istituto, anche a fianco del “maestro” Fabio Illusi, per decenni preside dell’istituto.

L’altra metà del cielo dell’esistenza di Malacrea è stata la famiglia: la moglie Caterina, detta Ketty (pure lei insegnante), la figlia Silvia e l’adorato nipotino Giovanni, che hanno sopportato con amore le assenze del professore, uno che era accreditato negli Space camp degli Stati Uniti con i corsi in ambito aerospaziale, ma pure di casa a New York, dove è stato guida e riferimento per intere generazioni di studenti del Malignani, che a Long Island trascorrevano mesi di approfondimento, forti della disinvoltura con la lingua inglese, che Malacrea ha utilizzato fin dagli anni Ottanta nell’insegnamento delle sue materie.

«Ha sempre creduto nei giovani e nell’innovazione: era curioso e appassionato e lo è stato fino all’ultimo», lo ricorda amorevole la moglie. Dopo la laurea, assieme all’amico e compagno di studi Enio De Corte (nel 1993, chiusa la parentesi socialista, Malacrea lo sosterrà attivamente, pur non candidandosi, nella corsa al municipio di Aiello; Rudi entrerà poi in Consiglio nel 2001) parte per Roma, dove lo attende la leva obbligatoria, interrotta nel maggio 1976 grazie a un salvacondotto concesso ai militari del Friuli colpito dal sisma. Come ingegnere inizia a lavorare nelle squadre incaricate di progettare la ricostruzione dei paesi distrutti dall’Orcolat, adoperandosi per anni a Paluzza, poi tra il Cividalese e la Carnia.

Quella della libera professione è una parentesi che Malacrea riaprirà saltuariamente, solo per collaborare con uno studio di Cervignano, prima di dedicarsi esclusivamente all’insegnamento e al suo Malignani. Che non ha lasciato neppure dopo la pensione: tra i fondatori della scuola di specializzazione dell’Its (e vicepresidente della fondazione nata per sostenere l’iniziativa), ha insegnato meccatronica nel biennio post diploma fino a febbraio. La data dei funerali non è stata ancora fissata. «Perdo un amico – lo ricorda il sindaco di Aiello, Andrea Bellavite –. Socievole e attento al sociale, sempre propositivo».

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