È morto Ivano Benvenuti, sindaco di Gemona negli anni del terremoto
GEMONA. Ivano Benvenuti, sindaco del terremoto del 1976 a Gemona, è mancato nella mattinata di mercoledì, 23 agosto, all'età di 74 anni.
Già da tempo colpito da una grave malattia, Benvenuti si è sentito male nella notte fra martedì 22 e mercoledì 23 agosto: portato immediatamente all'ospedale di Tolmezzo, non ce l'ha fatta.
Eletto sindaco nel 1975, Benvenuti guidò l'amministrazione della città nei difficili momenti del sisma del 1976.
Nel corso della sua lunga carriera politica, Benvenuti è stato anche assessore regionale alle infrastrutture, presidente di Confcooperative Fvg, presidente del consorzio industriale Cipaf.
Fu anche presidente della sezione Ana di Gemona.
Ivano Benvenuti era un esponente della Democrazia cristiana. Prima delle sua nomina, a Gemona era stato presidente della Pro Loco: «Era un giovane sindaco - lo ricorda Claudio Sandruvi, assessore nelle sue giunte e successivamente sindaco, sempre a Gemona - e in quei momenti difficili dimostrò grande determinazione e coraggio, che in quel momento erano i valori necessari per affrontare la tragedia del terremoto».
Benvenuti governò Gemona per un intero mandato e fu rieletto sindaco nel 1980: non terminò il mandato perché nel 1983 divenne assessore regionale, un ruolo che ebbe per ben due mandati nelle giunte Biasutti: nel primo ricevette la delega alla ricostruzione e nel secondo alle infrastrutture.
Terminato quel percorso, Ivano Bevenuti - come anticipato - è stato presidente di Confcooperative Fvg. Dopo il pensionamento è stato presidente del consorzio industriale Cipaf di Rivoli di Osoppo: sotto la sua presidenza è stato terminato il lungo iter che ha portato alla realizzazione del nuovo piano regionale infra-territoriale dell'ente industriale.
Tra i suoi impegni, come detto, anche la guida della sezione Ana di Gemona: anche in quel caso, sotto la sua gestione, va ricordata l'organizzazione del raduno annuale dedicato allo storico Battaglione Gemona che attualmente viene organizzata ogni anno. Ivano Benvenuti lascia la moglie e i figli Matteo e Mara con i nipoti.
Serracchiani: "Grande il suo contributo a questa regione". La presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha espresso il cordoglio dell'amministrazione regionale per la scomparsa di Benvenuti, ricordandone gli importanti contributi dati al territorio, attraverso una presenza sempre attiva ed espressa nei diversi ruoli che ha ricoperto.
"E' stato il sindaco che ha dovuto e saputo affrontare l'emergenza del sisma del '76 e la memoria storica di quel tragico evento - ha indicato Serracchiani -; il suo contributo di idee si è manifestato anche in occasione dell'organizzazione degli eventi per la commemorazione del 40° anniversario del terremoto del Friuli evidenziando ancora una volta la sua volontà di mettersi al servizio del territorio".
"La lunga carriera di Benvenuti - ha concluso Serracchiani - con il suo impegno da assessore regionale alle infrastrutture, da presidente di Confcooperative Fvg, del consorzio industriale Cipaf e della sezione Ana di Gemona, confermano l'attenzione che ha sempre riservato a questa regione".
Iacop: "Ne sentiremo la mancanza". "Un sindaco, un amministratore regionale, una persona impegnata nelle istituzioni, nella politica, nel sociale di cui il Friuli e l'intera regione sentiranno la mancanza".
Il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop, esprimendo il cordoglio dell'assemblea del Friuli Venezia Giulia e suo personale per la morte di Ivano Benvenuti, sindaco del terremoto del 1976 a Gemona, ne ricorda l'impegno totale per la ricostruzione di quella che è diventata la capitale morale di quella tragedia e della rinascita della nostra terra.
"Un impegno, il suo, vissuto con rigore e dedizione anche nei momenti più difficili, svolgendo fino in fondo l'esercizio della responsabilità e dell'autonomia istituzionale delle scelte e delle decisioni, sempre ascoltando la propria gente, - in difesa della nostra identità e del nostro modo di essere - come Benvenuti ha sempre detto, con uno stile nella politica e nella vita che ha coerentemente interpretato in tutta la sua lunga carriera, anche di assessore regionale alle infrastrutture, presidente di Confcooperative Fvg, presidente del consorzio industriale Cipaf e di presidente della sezione Ana di Gemona.
"Era malato da tempo, ma a noi ha lasciato oltre, alla testimonianza di una vita, anche un suo ultimo contributo scritto l'anno scorso, per il 40° anniversario del terremoto, nella pubblicazione curata dal Consiglio regionale assieme all'Associazione dei consiglieri regionali, in cui si raccolgono atti e documenti sull'evento che ha cambiato la fisionomia del Friuli.
"Testimone e protagonista, come sindaco dal 1975 al 1983 e poi - divenuto consigliere regionale - come presidente della Commissione speciale per i problemi delle zone terremotate dal 1983 al 1988, in quelle pagine ci parla della sua esperienza sul campo sottolineando che "non c'erano modelli da copiare, bisognava inventare qualcosa; se era impensabile passare dalle tende alle case, come si era creduto di poter fare in un primo momento, dieci anni soltanto per riparare e ricostruire tutto sono stati un bel record": una valutazione lucida e misurata, come era nel suo agire, eredità preziosa cui guardare con ammirazione e gratitudine".
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