È morto l’avvocato Mario Marinelli

Stroncato da un cancro fulminante a 69 anni. Era stato presidente del Circolo di bridge
ANTEPRIMA Udine 16 maggio 2007. Stadio Friuli durante una partita. Telefoto Copyright / Foto Agency Anteprima Udine
ANTEPRIMA Udine 16 maggio 2007. Stadio Friuli durante una partita. Telefoto Copyright / Foto Agency Anteprima Udine

Avvocato cassazionista, ma anche insegnante di diritto, appassionato di bridge e tifoso dell’Udinese. Ecco perchè, con la sua improvvisa scomparsa, all’età di 69 anni, Mario Marinelli lascia non uno, ma tanti vuoti, listando a lutto gli ambienti forensi e gettando nel dolore la sua numerosa famiglia. A tradirlo, strappandolo alla sua attività legale e a una vita piena di interessi, è stato un male incurabile. Un cancro fulminante, diagnosticato soltanto alla fine di agosto e dal quale né le terapie, né la sua forza di volontà sono bastati a salvarlo. La morte dell’avvocato Marinelli risale a sabato sera, ma la notizia del decesso e la fissazione dei funerali sono stati diffusi soltanto ieri, per dare tempo ai sanitari dell’ospedale “Santa Maria della Misericordia”, dove si trovava ricoverato dal 30 settembre, di effettuare un esame autoptico, in grado di chiarire le ragioni di un decesso tanto repentino. Avvocato dal ’73, aveva fatto pratica nello studio di Lino Comand, specializzandosi poi nel campo civile e in materia tributaria. In sede penale, aveva seguito alcuni grossi processi, tra cui lo stupro di una turista svizzera, nel 2000, ad Aprilia Marittima. Prima di dedicarsi interamente all’attività legale, aveva fatto per anni l’insegnante di diritto, sia in Carnia - e, in particolare, a Villa Santina -, sia alle Orsoline di Cividale. Di recente, si era dilettato anche con alcuni corsi all’Università della terza età. Tifoso dell’Udinese, era stato presidente del Circolo di bridge e dei Pueri cantores del duomo. Ed è lì, dove le figlie Francesca e Stefania cantano da una ventina d’anni, che, domani, alle 15.30, la moglie Angela e i tanti parenti e amici, gli renderanno l’estremo saluto.

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