E ora Pordenonelegge punta sulla fondazione

Festival con risorse in calo del 30%
Il vicepresidente Bolzonello:
«Il futuro si costruisce sulle idee»

«Il futuro non passa attraverso i denari, ma si costruisce con le idee». Il vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello, alla conferenza stampa, tenta di incoraggiare gli organizzatori di Pordenonelegge, ma l’effetto che la frase ha sul direttore artistico, Gian Mario Villalta, è un’espressione perplessa che “parla” così: è vero, il progetto è importante, ma i soldi danno una mano a concretizzarlo.

Perché di risorse quest’anno la manifestazione ne ha molte di meno: 500 mila euro, il 30 per cento in meno rispetto al budget di 710 mila euro dell’edizione 2012. Sono calati i finanziamenti pubblici e quelli privati non hanno compensato la riduzione, anzi c’è una lieve flessione. Così il bilancio dell’evento conta su 350 mila euro di contributi pubblici (Regione, sia attraverso la cultura sia col turismo, Camera di Commercio, Provincia e Comune di Pordenone) e 150 mila euro di partecipazioni private, con un ruolo di primo piano per il sistema bancario: Fondazione Cassa di Risparmio Friuli Venezia Giulia e Banca Friuladria. Tant’è che il presidente camerale, Giovanni Pavan, all’incoraggiamento di Bolzonello a essere più sorridenti replica che «ci vuole entusiasmo, ma anche risorse».

Un ritornello quotidiano per il vicepresidente della Regione, reduce da giorni di tirate di giacca per bilanci, quelli dell’economia e delle aziende, che non tornano. «Le problematiche ci sono per tutti – tira le somme Bolzonello –, ma non dobbiamo dimenticare che Pordenonelegge è uno dei progetti meglio riusciti del sistema locale. Quando questa provincia decide di investire è in grado di produrre effetti straordinari. Realizzare Pordenonelegge significa coltivare speranza, futuro e ottimismo». Un volano non solo culturale, ma anche turistico: «Lo dico senza tema di smentita – ha aggiunto –: l’iniziativa è un patrimonio per l’Italia perché in ogni posto del Paese se parli di Pordenone ti chiedono della festa del libro in settembre». E per dare speranza anche dal punto di vista della progettualità con la Regione, Bolzonello ha anticipato «che si sta già ragionando sui prossimi anni, per dare nuovi stimoli alla manifestazione. D’altronde siamo ragazzini e possiamo crescere ancora molto».

Lo strumento organizzativo è quello della fondazione che a regime gestirà direttamente Pordenonelegge, mentre l’edizione di settembre vive ancora in una fase di transizione, tant’è che i compiti saranno prevalentemente in capo a Concentro, il braccio operativo del sistema camerale. Solo da poche settimane, infatti, la prefettura ha autorizzato la costituzione della fondazione, tant’è che non sono mancati i problemi, come il ritardo nella sottoscrizione dei contratti con il comitato dei curatori (Gian Mario Villalta, Alberto Garlini e Valentina Gasparet).

D’altronde la fondazione consente di bypassare vincoli burocratici e tecnici che rendono più farraginosa l’organizzazione. «Già nei prossimi mesi – ha assicurato il presidente Pavan – allacceremo collaborazioni con altre istituzioni, a partire dalla fondazione nata per sostenere il Centro di riferimento oncologico di Aviano».

Nel core business del nuovo “polo organizzativo” la raccolta di altre adesioni, in particolare private, con uno statuto che, ha precisato il presidente di Concentro, Silvano Pascolo, «blinderà l’istituzione sul territorio locale anche se le Province verranno cancellate o le categorie saranno unificate in chiave regionale».

Troppo importante Pordenonelegge per perderla: «Abbiamo calcolato – ricorda Pascolo – una ricaduta di 2/3 milioni di euro, ovvero 4 volte quanto si spende per l’evento». Cifre che testimoniano come l’investimento in cultura non è a fondo perduto.

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