È quasi cieco: non ha truffato l’Inps
PAULARO. Si è conclusa con un non luogo a procedere la vicenda di Virgilio Ferigo, l’anziano che era stato inquisito l’anno scorso quale presunto finto cieco.
A seguito di un esposto effettuato da un residente nel comune della valle dell’Incarojo, la procura di Tolmezzo aveva attivato la guardia di finanza per verificare il reale stato di salute di Ferigo. Le fiamme gialle avevano rilevato che l’uomo, di 75 anni, riusciva a muoversi agevolmente nel giardino di sua proprietà nella frazione di Ravinis dove, nell’annesso stavolo, riusciva pure a spaccare legna con l’accetta. A seguito dell’indagine Ferigo e la moglie Natalina Tarussio, che nel frattempo è deceduta, venivano denunciati per truffa all’Inps.
L’avvocato di Virgilio, Cristian D’Orlando, rivela che il suo assistito è stato prosciolto dalle accuse in quanto i fatti non sussistono. «Una assoluzione nel merito», in udienza preliminare dal giudice del tribunale di Tolmezzo Alessia Biseglie. «Abbiamo chiesto al giudice che Ferigo fosse sottoposto a visite mediche, in quanto la commissione incaricata di verificare il suo status non poteva effettuare visite tecniche, ma concentrava il proprio lavoro sulle carte e sulle indagini».
Così Ferigo, «che nonostante la sua età e il suo status ha sempre dimostrato di essere positivo e deciso ad andare sino in fondo, anche recandosi a effettuare visite a Milano, al San Raffaele», è stato sottoposto a visite oculistiche da parte del dottor Paolo Lanzetta, direttore della clinica universitaria di Udine e direttore dell’Istituto scientifico europeo di microchirurgia oculare. «Il perito – prosegue l’avvocato – ha stabilito che Virgilio soffre di retinite compulsiva evoluta». L’esame del campo visivo ha comprovato che il paziente aveva una mera percezione di fasci di luce e della mano conformi al dettato della legge riguardo la cecità.
«L’esame – prosegue D’Orlando – ha stabilito che anche in presenza di gravi insufficienze quali quelle presentate dal mio assistito, erano possibili azioni quali quelle contestategli: salire e scendere le scale e dall’automobile e spaccare legna, in quanto nei soggetti colpiti da questa inabilità si affinano abilità particolari che, grazie anche alla familiarizzazione con l’ambiente circostante, permettono tali azioni». È stato pure rilevato come non sia ipotizzabile che nel corso di un eventuale dibattimento potessero presentarsi elementi diversi in grado di modificare il quadro della situazione clinica di Ferigo.
Sulla faccenda si è espresso pure il sindaco del paese, Ottorino Faleschini, che si è sempre pronunciato a favore della coppia indagata, rimarcando come sia necessario d’altro canto che le autorità e le forze dell’ordine svolgano il loro lavoro per verificare le reali situazioni e scovare e perseguire i falsi invalidi. «Sono soddisfatto che Virgilio possa riprendere serenamente la sua quotidianità. Ritengo che questa vicenda sottolinei ancora una volta la necessità di un maggior rispetto e tutela della dignità delle persone che sulla base di accuse vengono giudicate e distrutte sui media e poi dimenticate».
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