È sempre più sushi mania boom di locali giapponesi

In pochi mesi, all’interno del ring, hanno aperto otto ristoranti del Sol Levante La moda contagia anche i ristoratori friulani che propongono cibi da asporto



È boom di ristoranti giapponesi in città. A inizio dicembre ha aperto l’ultimo della serie, in piazzale Cella, e così il numero di locali del Sol Levante, nel ring che circonda il centro, tra via San Daniele, viale Trieste, via delle Ferriere e viale Ledra, ha raggiunto quota otto. Un elenco che si allunga andando verso la periferia, tra piazzale Chiavris, viale Palmanova, via Nazionale e il centro commerciale Città Fiera. Ormai si può parlare di vera e propria moda che colpisce soprattutto gli under 30, anche se i clienti over non mancano.

Nella terra di polenta e frico, dopo anni di predominio dei ristoranti cinesi, sta avendo la meglio la cucina giapponese, tra nigiri, uramaki, sashimi, hosomaki e tempura. Una proposta diversificata, a volte giapponese doc, con chef provenienti dal Sol Levante, altre volte con “contaminazioni” cinesi o italiane. Le pietanze, invece, sono sostanzialmente le stesse, tra chi cura più l’aspetto gourmet e chi si specializza nella formula “all you can eat” (mangiare senza limiti a prezzo fisso). Per un pranzo si può spendere tra i 10 e i 13 euro, bevande e coperto esclusi, con la formula “all you can eat” (con la raccomandazione, però, di non lasciare nulla sul piatto, per non incappare in una maggiorazione dei costi), per cena i prezzi si alzano, oscillando tra i 20 e i 25 euro a testa. Ovvio che per piatti più sofisticati, come il gambero blu Nuova Caledonia in tartare con perle di Yuzu, il prezzo sale. Ecco l’elenco dei ristoranti giapponesi aperti di recente a Udine: in viale Trieste c’è I Zumi (ex I Sushi), in viale Duodo Hanami Sushi, in via San Daniele Giappone Sushi, in via del Ledra Shi’s, in piazza XX Settembre Osaka, in viale Ungheria Tokio Sushi, in via Poscolle Iuxi e l’ultimo arrivato in ordine di tempo, Takeshi Sushi in piazzale Cella. In quest’ultimo, a tentare di “cavalcare” l’onda sono due imprenditori friulani, Paolo Gallicchio e Alessio Molaro, che hanno lanciato un locale dedicato solo al take away, e quindi a chi ordina il cibo ma lo gusta altrove. «Il consumo di Sushi, anche a Udine, è in crescita, conseguenza di una richiesta sempre maggiore – spiega Paolo Gallicchio – per questo ci abbiamo provato. Aprire un ristorante era troppo oneroso e quindi abbiamo scelto di puntare sulla fascia del take away». Ne è nato un formatche propone sì pietanze giapponesi preparate al momento, ma anche l’aggiunta di ingredienti italiani ai piatti della tradizione: granelli di tarallo, pesto fatto con la rucola, salse al rosmarino o al lampone, pesce spada o ricciola. «In città ci sono certamente locali che preparano un ottimo sushi – ammette Gallicchio – ma noi cerchiamo di differenziarci proponendo una cosa che mancava. Ciò che ci spinge è la passione per le idee innovative nel campo della cucina». Una proposta alternativa rispetto al “tipicamente friulano”, che riesce ad attrarre la fascia più giovane della popolazione. Alla fine chi decide e seleziona è sempre il cliente, capace di distinguere tra la mera operazione commerciale e la qualità delle materie prime, la pulizia dei locali e la professionalità del personale.

Qualche decennio fa furono i fast food a rivoluzionare le abitudini alimentari dei friulani. Poi arrivarono gli spaghetti cinesi. Oggi tocca al sushi giapponese. Chi non tramonta sono i grandi classici: polenta e frico, o volendo una connotazione più invernale, brovada e musetto. —



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