Ecco com’erano le città del Friuli Venezia Giulia nell’Ottocento: le mappe asburgiche sono on line

Si chiama Mapire e permette di esplorare l'Europa ai tempi del XIX secolo. «Un contenuto d’archivio è unico e raro, per la risoluzione artistica» 

UDINE. Le conoscenze cartografiche dell’ex Impero asburgico sbarcano su Google Maps. Le antiche mappe catastali dell’Europa del XIX secolo sono state trasferite on line e rese disponibili grazie al progetto denominato “Mapire”. Un tuffo nel passato da compiere direttamente da pc o dal telefonino può far capire, in pochi clic, come siano cambiate le nostre città negli ultimi 150 anni.

Non solo, per il Friuli Venezia Giulia, il confronto tra le mappe del passato e quelle di oggi (altra funzione permessa da questo Google Maps in versione “vintage”) fa emergere come si siano modificati i confini territoriali. L’utilizzo di questo nuovo strumento è piuttosto semplice, grazie anche al motore di ricerca interna che semplifica l’individuazione dei paesi e delle città.

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UDINE E HINTERLAND

PORDENONE

«La versione corrente di Mapire – si legge sul sito del progetto – contiene la prima indagine militare (1764-1784), così come la seconda indagine militare (1806-1869) e copre tutto l’impero asburgico. Questo contenuto d’archivio è unico e raro, per la risoluzione e la realizzazione artistica».

Dando una rapida occhiata alle località più note del Friuli Venezia Giulia, balza agli occhi la linea di confine tra Regno Lombardo-Veneto e Province Illiriche, con Palmanova da una parte, Cervignano dall’altra.

Pontebba è divisa da Pontafel, e le borgate di Medeuzza, Villanova, Sant’Andrat e Visinale si affacciano sulla linea di confine.

A sorprendere è anche la conformazione delle città: se Palmanova ha mantenuto inalterata la sua forma poligonale di stella a 9 punte, qualche modifica l’hanno subita le città più grandi come Udine, Pordenone o Gorizia. Per quanto riguarda il capoluogo del Friuli, si nota come al di fuori delle storiche porte della città (sono citate Pracchiuso, Ronchi, Aquileia, Cussignacco, Grazzano, Poscolle, Villalta, San Lazzaro e Gemona), esistessero solo gruppi sparuti di case. Spostandosi sulla costa, se Grado appare già presidiata con qualche fortificazione, di Lignano non si trova praticamente traccia.

A Passariano fa bella mostra si sé villa Manin, mentre il centro urbano di Pordenone appare meno della metà di quello attuale. Stesso discorso per Gorizia, dove la situazione era ben diversa rispetto a oggi. Ci si può sbizzarrire con questo Google Maps dell’800, andando anche a dare un’occhiata alle grandi citta del Nord come Milano o Genova, oppure facendo un salto nello Stato Pontificio per ammirare Colosseo o Fori imperiali.

“Mapire” è un progetto avviato nel 2014, frutto della collaborazione delle istituzioni scientifiche di Austria, Ungheria e Croazia. Gli aggiornamenti sono continui, un po’come avviene per i moderni navigatori satellitari. Meglio tenere controllato il sito mapire.eu periodicamente: ben presto potrebbe diventare realtà anche la funzione per la visione in 3D.

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