Ecco i primi Tir a guida assistita: così l’autostrada sarà più sicura anche in Friuli
UDINE. Segnalazioni su cantieri aperti, rallentamenti e veicoli fermi in corsia di emergenza. Sono gli “alert” oggetto di sperimentazione sulla rete di Autovie venete nell’ambito di C-Roads Italy, il progetto nazionale che, nell’ambito della programmazione europea, punta a mettere a punto sistemi tesi ad aumentare la sicurezza, a ridurre l’inquinamento ambientale legato alla circolazione automobilistica, a migliorare il monitoraggio e la gestione del trasporto merci: esigenze, queste, particolarmente sentite in una fase di forte ripresa del traffico sia pesante che leggero, tornato sui livelli pre-Covid.
I primi test, in corso di validazione, sono stati realizzati nei giorni scorsi su due tratte della rete gestita dalla concessionaria, entrambe in Veneto, la A57 tra Terraglio e Venezia Est e il tratto a 3 corsie della A4 tra Venezia Est e San Donà di Piave, ma il prossimo anno le rilevazioni interesseranno anche il versante friulano della A4 e dell’A28.
Il sistema, una volta conclusa la sperimentazione, permetterà ai mezzi pesanti dotati di guida assistita di dialogare con l’autostrada grazie alla tecnologia Wifi e 4G. Nei giorni scorsi, come detto, la prima fase dei test sulla rete di Autovie, partner di C-Road assieme alle altre due concessionarie autostradali trivenete, la Cav e l’Autobrennero, al Politecnico di Milano, Iveco e Codognotto, che hanno messo a disposizione i tre mezzi coinvolti nelle prove su strada.
Dalle colonnine, in sostanza, partono segnali di allerta in grado di mettere in guardia gli autisti sui potenziali pericoli: un sistema di rilevazione e trasmissione cui stanno lavorando, oltre ai partner già citati e coinvolti nei test sulla rete di Autovie, anche il Centro ricerche Fiat, Tim, Azcom Technology, Nicom Srl e i ministeri dell’Interno e dei Trasporti.
Nella prima fase i centri innovazione delle concessionarie hanno sviluppato appositi software per armonizzare le modalità di comunicazione dei centri radio verso l’infrastruttura di trasmissione a lato strada: un’evoluzione indispensabile per comunicare con i mezzi pesanti e in prospettiva anche con le automobili dotate dell’apposita strumentazione.
Ventidue le antenne di trasmissione installate finora lungo la rete di Autovie, per un totale di 44 chilometri monitorati, non soltanto sulle tratte già citate (Terraglio-Venezia est e Venezia est-San Donà), ma anche lungo la A28 tra Pordenone e Conegliano. Entro il 2022, con la nuova fase del programma (C-Roads 3) sarà coperto anche il tratto friulano a tre corsie, tra Alvisopoli e Gonars.
In concreto gli eventi monitorati dal centro radio (cantieri, rallentamenti e veicoli fermi) sono stati trasmessi alle antenne e quindi, sotto forma di messaggio codificato, inviati ai mezzi pesanti. Due dei tre autoarticolati impiegati, quelli di Iveco, hanno inoltre sperimentato il platooning, una modalità che consente a mezzi interconnessi tramite il sistema wireless di viaggiare in colonna e di scegliere il percorso ottimale, individuando la velocità di crociera da adottare e la distanza da mantenere, garantendo sicurezza e un abbattimento di consumi ed emissioni.
I test proseguiranno nei prossimi giorni, coinvolgendo anche il centro ricerche Fiat, e la loro validazione porrà termine prima fase del progetto, sulla quale Autovie ha investito 500 mila euro in tre anni, finanziati al 50% dalla Commissione europea.
Dal prossimo anno, come detto, la nuova fase, che estenderà l’effettuazione dei test alle tratte situate in Friuli Venezia Giulia. —
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