Ecco il friulano che ha portato in Italia i bitcoin: "Non ho mai evaso il fisco"

UDINE. Bitcoin ed evasione fiscale. La Guardia di finanza contesta all’imprenditore udinese Luca Dordolo – già consigliere comunale leghista – di aver nascosto al Fisco la somma di 750 mila euro.
Il periodo finito sotto la lente degli investigatori è quello che va dal 2014 al 2018. In sostanza, secondo quanto è emerso dagli accertamenti del Nucleo di polizia economico finanziaria (guidato dal tenente colonnello Davide Cardia), l’imprenditore friulano non avrebbe dichiarato i redditi provenienti dalle provvigioni ottenute fornendo ai clienti il servizio di costituzione del cosiddetto portafoglio elettronico. Per questo è poi scattata la contestazione amministrativa.
VALUTA ELETTRONICA
I bitcoin sono una valuta elettronica, soldi che materialmente non esistono e che possono essere controllati e scambiati soltanto attraverso computer e server sparsi in Internet. Il sistema di pagamento si basa su database che sfrutta la crittografia: in sostanza le scritture relative alla proprietà delle somme e alle transazioni possono essere lette solo dalle persone autorizzate.
DISTRIBUTORE DI BITCOIN
Ma torniamo all’indagine delle Fiamme gialle udinese che è partita dal distributore di bitcoin aperto anni fa da Luca Dordolo in viale Palmanova. Al civico 420, infatti, c’è “Bitcoin your future now” (come recita la scritta su sfondo arancione che campeggia in vetrina), un corner attrezzato in cui è possibile acquistare la famosa criptovaluta. Si tratta della prima struttura del genere in Italia e della terza in Europa, come ha sottolineato lo stesso proprietario.
L’INDAGINE
I finanzieri, come si legge in una nota diffusa ieri dal Comando provinciale di via Giusti, hanno rilevato che l’imprenditore udinese, presentandosi come “collezionista” di criptovalute, illustrava «le enormi opportunità di guadagno offerte dagli investimenti in bitcoin» e lo faceva sia a livello locale «con incontri ristretti e conferenza, sia «sulla rete, in blog e siti specializzati».
È stata poi avviata «un’approfondita verifica fiscale preceduta da un’accurata analisi del complesso scenario giuridico relativo alla compravendita e al trattamento fiscale delle criptovalute».
LA CONTABILITÀ
«Determinante, per la ricostruzione della posizione fiscale, è stato il reperimento, nei dati informatici del suo computer, di un’accurata contabilità che riassumeva, dal 2014 al 2018, gli incassi ricevuti dai numerosi clienti, pari a circa 2,6 milioni di euro, e le uscite per gli acquisti di criptovaluta dalle società di collocamento, per 1,8 milioni di euro».
Le Fiamme gialle hanno anche acquisito dichiarazioni da oltre cento clienti e hanno ottenuto importanti riscontri dalle Autorità fiscali della Slovenia. All’imprenditore udinese i finanzieri hanno poi attribuito «la veste giuridica di intermediario nella vendita di prodotti finanziari».
L’INTERMEDIAZIONE
A conclusione della verifica, «l’imprenditore è stato sanzionato per violazione dell’articolo 17 bis comma 8 del decreto legislativo 141/2010 per l’esercizio abusivo dell’attività di cambiavalute, recentemente estesa (dall’anno scorso, ndr) alle valute virtuali, attuata senza la necessaria iscrizione al Registro tenuto dall’Organismo degli agenti e mediatori (Oam), previsto dal decreto legislativo 385 del 1993».
IL PROTAGONISTA
Dalla località in cui si trova in vacanza, Luca Dordolo, antesignano a livello nazionale e internazionale in materia di criptovalute, ha risposto al telefono con tono sereno e ha spiegato: «Sono partito per le ferie con il cuore in pace e dopo aver chiarito, inviando le mie osservazioni come previsto, tutto ciò che mi è stato contestato. Non vi è nulla in questa vicenda, se non il fatto, come ho detto, che colleziono bitcoin».
«Nel corso degli anni – prosegue – ho approfondito le tematiche relative alle criptovalute confrontandomi con i migliori professionisti del mondo. Ho collaborato in più occasioni con le forze dell’ordine e in Friuli, e non solo, sono conosciuto per aver spiegato a molti che cosa sono i bitcoin e quali implicazioni comporta il loro utilizzo.
Infine – conclude l’imprenditore –, per quanto riguarda l’Organismo degli agenti e mediatori, non è ancora stata creata la sezione speciale per le valute virtuali e il ministero non ha emanato i decreti attuativi. In generale, comunque, ho sempre agito in piena trasparenza. E sono stato uno dei primi e uno dei pochi che lo ha fatto perché sono convinto che non ci sia nulla da nascondere». —
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