Ecco il progetto per raddoppiare la linea tra Udine e Cervignano

SANTA MARIA LA LONGA. Il raddoppio ferroviario della linea Udine-Cervignano non è affatto teoria. Il fatto che Rfi abbia già effettuato la progettazione preliminare per il Piano regolatore generale ferroviario di Udine centrale e del nuovo assetto del nodo e sia in fase di progettazione definitiva per la cancellazione del passaggio a livello di località San Marco a Palmanova, è un segnale della volontà di procedere in questa direzione. Se n’è parlato a Santa Maria la Longa durante un affollato incontro organizzato dal locale Circolo del Pd.
Quali relatori sono intervenuti come esperto di ferrovie, Maurizio Ionico, amministratore unico della Società Ferrovie Udine-Cividale, e il sindaco di Palmanova, Francesco Martines, che ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda la soppressione del passaggio a livello di località San Marco, che di fatto interessa tre comuni: oltre alla città stellata, anche Santa Maria e Bicinicco.
Ionico ha inquadrato le motivazioni alla base dell’opera, inserendola nei collegamenti della direttrice europea nord-sud (corridoio Baltico) e nei cambiamenti che stanno interessando le modalità di trasporto merci. «Il raddoppio ferroviario dal nodo di Udine a Cervignano – ha spiegato Ionico – prevede un investimento, al netto del nodo di Udine, di 170 milioni di euro.
L’obiettivo è quello di migliorare l’assetto infrastrutturale e tecnologico della tratta, di accrescere la capacità ferroviaria e di sopprimere i passaggi a livello».
Ovviamente il raddoppio della linea ferroviaria comporta l’attraversamento di paesi e borghi, con conseguente impatto sui luoghi, sulle abitazioni, sui cittadini. Da considerare inoltre che la soppressione dei passaggi a livello (circa una quindicina da Risano a Bagnaria Arsa) pone il problema dei collegamenti tra le varie parti dei paesi e delle opzioni possibili di attraversamento dei binari (sottopassi, cavalcavia, attraversamenti a raso con passaggio della ferrovia in trincea, percorsi alternativi).
Dall’incontro di Santa Maria e dal dibattito con il pubblico (presenti anche numerosi amministratori della zona e alcuni comitati che si occupano di ambiente) è emersa la necessità che proprio in questa fase iniziale di progettazione, al fine di garantire l’integrazione tra infrastruttura e territorio, le amministrazioni locali facciano sentire la propria voce.
Il Circolo del Pd di Santa Maria la Longa afferma che è necessario trovare delle soluzioni unitarie tra i comuni attraversati dall’opera e fare sistema tra le amministrazioni locali, i cittadini e tutte le parti coinvolte.
«Servono – sottolinea il Pd – una visione e un approccio comuni al fine di individuare soluzioni unitarie per armonizzare l’infrastruttura con il territorio attraversato, partendo da Udine e fino a Cervignano. Compatibilmente con l’opera è necessaria, già da subito, anche una pianificazione comunale che riorganizzi le previsioni urbane e la viabilità».
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