Ecco l’azienda sanitaria unica: al debutto sospesi alcuni servizi

Nasce l’Asu Friuli Centrale, che raggruppa le strutture di tutta la provincia. Nei primi giorni stop ad alcune prestazioni e ai pagamenti nelle farmacie e al Cup

UDINE. I primi effetti della riforma sanitaria targata Riccardo Riccardi cominceranno a essere avvertiti sul territorio udinese a partire dal 2020. Con il primo gennaio, infatti, nascerà ufficialmente l’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asu Fc), frutto dell’aggregazione tra Azienda Aas3 Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli, Asui Udine e distretti sanitari di Palmanova e Latisana.

Una realtà che, in pratica, coinciderà con il territorio della provincia di Udine, a servizio di circa 530 mila utenti e con una forza lavoro superiore ai 9 mila dipendenti. Si tratta dell’azienda sanitaria più grande delle tre previste dalla riforma (quella giuliano-isontina e quella del Friuli Occidentale), che abbraccia un territorio piuttosto esteso, da Tarvisio a Lignano. Non a caso riceverà la porzione di contributi più consistente da parte della Regione per il 2020, e cioè 955 milioni di euro.

Il passaggio al nuovo assetto comporterà una rimodulazione dei sistemi informatici, con una breve sospensione di alcuni servizi per i cittadini, e una modifica dei canali di comunicazione. Da gennaio, ad esempio, sarà on line il nuovo sito istituzionale, www.asufc.sanita.fvg.it, nel quale sarà possibile trovare tutte le informazioni utili a orientarsi con la nuova azienda (per un periodo resteranno attivi anche i vecchi collegamenti sul web). Sarà introdotta anche una nuova posta elettronica certificata (Pec), asufc.protgen@certsanita.fvg.it.

«La riforma sanitaria – sostiene il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi – pone un cambio di paradigma che poggia sul principio della personalizzazione, per riconfigurare l’intero sistema partendo dalla persona entro il suo ambiente di vita e di relazione, perché possa essere più protagonista delle scelte che la riguardano e avere maggiore controllo sulle risorse che sono necessarie a sostenere i suoi percorsi di cura ed inclusione».

Per l’assessore Riccardi è necessario superare il modello di interazione basato sull’esercizio separato delle proprie competenze nell’ambito delle rispettive organizzazioni e nel riconoscimento dell’integrazione sociosanitaria quale formula organizzativa di produzione unitaria di salute e benessere.

Come detto, il passaggio alla nuova “geografia” sanitaria, comporterà qualche disagio iniziale per i cittadini. Fino alle ore 14 del 2 gennaio, ad esempio, non sarà possibile effettuare pagamenti nei Cup e nelle farmacie abilitate. Ambulatori e centri prelievo funzioneranno regolarmente, ma il pagamento degli importi dovuti per la prestazione dovrà essere posticipato.

Dalle 17 del 30 dicembre, inoltre, non sarà possibile effettuare pagamenti on line ma solo in contanti. Infine, tra l’1 e il 6 gennaio, non si potranno eseguire alcune prestazioni agli sportelli anagrafici come le esenzioni o le autocertificazioni reddito/Isee. Come informa l’azienda sanitaria, gli sportelli aperti al pubblico saranno comunque presidiati, in modo da garantire ai cittadini ogni supporto utile e ogni informazione richiesta.
 

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