Ecco le tre ipotesi per la salita al castello due ascensori interrati o la cremagliera

Cristian Rigo
Sono tre le ipotesi al vaglio del Comune per realizzare la salita al castello. L’obiettivo è fare in modo che tutti possano raggiungere il colle senza difficoltà. Niente barriere o scale, insomma per poter godere di una splendida vista a 360° sulla città e su buona parte del Friuli spaziando dalla montagna alla pianura basterà prendere un ascensore o salire sulla cabina di una cremagliera.
Delle cinque soluzioni prospettate inizialmente lo studio Archest, incaricato di completare un’analisi di fattibilità del progetto, ne ha scartate due presentando tre possibili alternative. La prima prevede la realizzazione di una cremagliera sul lato del ristorante pizzeria Concordia verso via Portanuova (quella nei pressi di via Manin è stata abbandonata) mentre le altre due si basano sull’utilizzo del rifugio antiaereo. Al momento la lunghezza del bunker non consente di raggiungere direttamente il colle, per cui sono state ipotizzati due soluzioni: uno scavo in profondità che farebbe spuntare l’ascensore direttamente sul colle o la realizzazione di una torretta a metà della salita che si svilupperebbe in altezza e si collegherebbe alla sommità con un corridoio sospeso.
«Sono tutte proposte valide che intendiamo sottoporre all’attenzione della Soprintendenza - spiega il sindaco, Pietro Fontanini -. Nel caso in cui ci fosse il via libera delle Belle arti faremo delle valutazioni con la maggioranza per scegliere il progetto più adatto alle nostre esigenze che sono legate alla volontà di rendere più fruibile il castello, che è il simbolo di Udine». Per questo motivo il primo cittadino ha avviato una serie di interventi di manutenzione anche grazie all’impegno della Danieli e insieme all’assessore alla Cultura, Fabrizio Cigolot ha deciso di puntare sul colle come luogo per ospitare concerti ed eventi.
Per realizzare la salita al colle del castello il Comune ha già a disposizione 1,8 milioni di euro, ma in base alle ipotesi dello studio di fattibilità serviranno almeno 2,4 milioni per la cremagliera e l’ascensore con la torretta esterna e 2,7 per la soluzione completamente interrata che ha il vantaggio di avere un impatto ambientale sul colle quasi nullo: il bunker è accessibile dalla piazza e l’ascensore arriverebbe direttamente al fianco della Casa della Contadinanza senza fare alcuna tappa. «Ma in quel caso - sottolinea il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Loris Michelini - sarà necessario fare uno scavo per allungare il percorso del bunker e l’operazione potrebbe non essere così semplice. In ogni caso contiamo di avviare i lavori il prossimo anno».
E quello verso piazza Primo maggio non sarà l’unico ascensore. La giunta ha deciso di recuperare il progetto originale della ristrutturazione della biblioteca Joppi il cui secondo lotto prevede la realizzazione di due distinti ascensori, il primo che, partendo dall’androne accessibile a tutti, consente di raggiungere tutti i piani della biblioteca compreso quello dove sarà ricavato il bar e da dove partirà il secondo che porterà fino a ridosso del colle. «L’ascensore – precisa il vicesindaco – sarà accessibile anche dall’esterno, ma l’androne la sera resterà chiuso. Sarà inoltre recuperato il sentiero che risale il colle da dietro la biblioteca passando nei pressi del lapidario». Oltre alle salite pedonali da piazza Libertà e piazza Primo maggio ci sarà quindi un accesso da piazza Marconi e due salite meccaniche, dalla biblioteca Joppi e dal versante che affaccia su Giardin grande. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto