Ed impianti, la ripresa grazie al nuovo corso

Un anno fa l’ingresso della Ranzato. Il fatturato supera i 3 milioni. Verso 25-26 dipendenti
CIVIDALE. Fino a poco più di un anno fa navigava in acque incerte, dopo una lunga storia aziendale all’insegna della solidità e dei successi. Oggi la Ed impianti costruzioni tecnologiche (evoluzione della precedente stagione della ditta, al tempo soltanto Ed Impianti) chiude i primi dodici mesi del suo nuovo corso con un fatturato superiore ai 3 milioni di euro e prospettive, seppur non immediate, di crescita occupazionale.


L’operazione di salvataggio rimanda allo scorso dicembre, esattamente in questo periodo, e alla ditta padovana Ranzato impianti, che aveva stipulato un contratto d’affitto di ramo d’azienda e riavviato l’attività mantenendo quasi tutti i rami produttivi, a cominciare dai settori dell’impiantistica elettrica e meccanica (termoidraulica e condizionamento) e delle manutenzioni.


«Ora possiamo dirlo: abbiamo vinto la scommessa – dichiara l’amministratore unico Antonio Ranzato –: la professionalità e la competenza dei nostri dipendenti, riassorbiti nel numero di 20 unità, hanno subito prodotto i frutti sperati, per quanto il mercato sia ancora in sofferenza».


«Siamo così riusciti a perseguire un obiettivo davvero importante – aggiunge – trasformando l’affitto del ramo d’azienda in acquisto ben prima dei tempi stabiliti e dando così un segnale forte ai clienti e ai fornitori locali, nonchè sicurezza al personale».


Il quale, si diceva, incarna la linea della continuità rispetto al passato della Ed impianti: «Il mio motto – sottolinea Ranzato – è stato e rimane questo: 95% friulano. Ed impianti costruzioni tecnologiche resta ben radicata sul territorio e garantisce alla clientela piena copertura nei servizi di realizzazione impianti e di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria».


«Nel 2017, che pure era l’anno zero – rileva ancora –, abbiamo centrato tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati: ora puntiamo a un’ulteriore crescita, con l’idea, per il futuro, di aumentare la forza lavoro, sempre attingendo alle risorse di queste zone».


L’intenzione («mercato permettendo, ovvio», premette cautelativamente Ranzato) sarebbe di arrivare a 25-26 dipendenti. E le prospettive fanno ben sperare: «Nel 2018 – motiva sempre l’amministratore unico – partiranno infatti alcuni cantieri importanti. Se i clienti, come auspichiamo, continueranno a darci fiducia, nell’arco di un biennio dovremmo riuscire a riportare l’azienda ai vertici del settore, in Friuli Venezia Giulia».
(l.a.)


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